Foto Rifugio Gimont e Cima Bercia 9 agosto 2024 |
Stefano, Chiara, Alessandro |
Il quinto giorno della vacanza a Claviere andiamo al Rifugio Gimont. Partiamo direttamente dall’albergo (m. 1760) e tramite un bellissimo sentiero nel lariceto (che ci permette di evitare la pista da sci) risaliamo la Val Gimont fino a raggiungere l’omonimo rifugio (m. 2035) alle cui spalle si staglia l’imponente e onnipresente piramide dello Chaberton.
Prima di pranzare, mentre Chiara e Alessandro riposano sull’erba, proseguo quasi di corsa rimontando tra prati e larici sempre più radi il versante destro orografico della valle e arrivando sulla Cima Bercia (m. 2298), ottimo punto panoramico. A sud - in terra francese - svetta una copia del Monviso in scala ridotta, ossia il Pic de Rochebrune. Dopo una brevissima sosta, ridiscendo altrettanto velocemente al Rifugio Gimont e tutti insieme ordiniamo da mangiare.
Infine prendiamo la via del ritorno, questa volta seguendo la pista da sci fino a La Coche. La giornata è calda ma l’aria secca quasi ci impedisce di sudare. Sotto La Coche imbocchiamo il sentiero tra i larici che ci riporta giù a Claviere.
E’ in quest’ultimo tratto che Alessandro - infallibile cacciatore di bunker - scopre due casematte di cui una ben mimetizzata nel bosco. Entra in quest’ultima ed esce raggiante con in mano un paio di calzettoni sudici e logori, abbandonati lì chissà da quanto tempo. “Guarda che cosa ho trovato! Le calze dei soldati!”, esclama orgoglioso. Gli lasciamo credere che ciò sia vero ma gli intimiamo anche di riporre subito quel lerciume; a ogni modo non vedrà l’ora di raccontare l’incredibile ritrovamento ai nonni questa sera al telefono |
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