Foto Calvo 20 settembre 2024 |
Stefano, Alessandro, Gianni, Franca |
Come raccontare una breve camminata pomeridiana con il nostro nipotino? Suggerita da Stefano avrebbe dovuto essere una facile passeggiata tra i boschi per raggiungere la cima che sovrasta Tiglieto |
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E’ qui che partiamo, appena più in alto del centro del paese, per arrivare tra prati e antiche case verso il passo della Crocetta |
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Però, poco dopo, mi si presenta una salita erta senza traccia di sentiero tra radi pini nati faticosamente sulle rocce di conglomerato, conosciute anche come puddinga e caratteristiche di questa zona. Meno male che ho tolto i tappi di gomma ai bastoncini leggerissimi in carbonio che senza vergogna uso per camminare sull’asfalto. “Io aiuto la nonna, tu aiuti il nonno” ordina Stefano ad Alessandro che brontola perché avrebbe voluto giocare a nascondino tra gli alberi striminziti. Basta una parola di papà perché la prenda alla lettera e sconsolato qualche lacrima gli scenda sulle guance: “Come faccio? Il nonno è pesante” . “Maddai! Papà sta scherzando” gli dico e lui finalmente tranquillizzato gli sta vicino come un’ombra e gli chiede continuamente se ha bisogno |
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Nuvole scure che oggi nascondono il crinale del Beigua, la pianura padana e le Alpi ci offrono però una bel panorama sulla valle dell’Orba e una veduta aerea sulle case di Tiglieto |
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Raggiungiamo la strada che taglia il bosco e ci inerpichiamo sulla scarpata per continuare la linea della massima pendenza che sbuca sulla cima |
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Eccoci alla croce del monte Calvo. Soffia una leggera tramontana |
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Gianni e Alessandro costruiscono un bell’“ometto” mentre Stefano fornisce le pietre che qui abbondano |
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Le bandiere di preghiera colorate sventolano sulle teste di nonno e nipote mentre cercano di decifrare le scritte sul dischetto metallico del punto trigonometrico murato nel 1935 sul basamento della croce |
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Più volte in passato eravamo arrivati qui, salendo anche dal ben più lungo tracciato che parte da Rossiglione |
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Il ritorno è senza storia, seguiamo il facile crinale che passa dai ruderi di casermette che risalgono agli anni ’20 e ci ritroviamo sulla strada che porta alla Crocetta.
Alessandro ci chiede: “Nonno, nonna, è stato bello, vero?” |