Foto anello nella Foresta della Deiva 1 dicembre 2024 |
Stefano, Alessandro |
In una domenica fredda e soleggiata, io e Alessandro decidiamo di fare una camminata nella Foresta Demaniale della Deiva con la sua fitta rete di sentieri segnalati e perfettamente curati.
Lasciamo la macchina dalla casermetta dei Carabinieri Forestali a Sassello (m. 360) e ci incamminiamo lungo la sterrata che sale nel bosco di abeti fino al Castello Bellavista (m 478), villa ottocentesca della famiglia Bigliati. Proprio la famiglia Bigliati, nel 1874, entrò in possesso della Foresta della Deiva avviando estesi rimboschimenti con pini, abeti, roveri ed edificando il Castello Bellavista. Nel 1953 l’intero territorio della foresta passò infine al Demanio dello Stato.
Prendiamo adesso una mulattiera sulla destra (indicazione per Casa Giumenta) che procede pianeggiante a mezzacosta seguendo fedelmente le sporgenze e le rientranze della montagna. Qui la vegetazione è rada, caratterizzata per lo più da pini neri e da sorbi montani. Raggiunto un bivio, saliamo brevemente a sinistra alla località Giumenta (m. 510) dove si trovano un essiccatoio recentemente ristrutturato, un rifugio del parco e un'area picnic.
Alessandro si ferma per mangiare un panino e forse sono questi gli unici minuti in cui non può parlarmi di calcio. Solo fino a qualche mese fa il calcio era per lui un argomento di nessun interesse, uno sport come tanti altri: sapeva più o meno che la palla doveva essere calciata dentro una porta con la rete ma nulla di più. Adesso ne è follemente innamorato: merito (o demerito) dei suoi compagni di scuola. Sa tutto, dalla Serie A alla Serie B e alla Serie C, dalla Premier League alla Bundesliga, dalla Champions alla coppe nazionali, calciomercato, dirigenti, allenatori, giocatori, stadi ... insomma, di tutto di più!
Ci rimettiamo quindi in cammino (con Alessandro che mi fa i quiz per saggiare le mie conoscenze calcistiche) lungo il sentiero che conduce al Passo Caghetta (m. 564); perché l’idea è quella di arrivare al Lago dei Gulli. Ma il tempo stringe: le giornate sono molto corte, il sole è basso e il fondovalle è già tutto scuro e in ombra. Così cambiamo programma e imbocchiamo un bel sentiero che cavalca dapprima la dorsale del Bric Soriazza e scende poi - con comodi tornantini - giù per il versante rivolto verso le dolci colline del Sassellese. Incrociata la mulattiera bassa di mezzacosta, la percorriamo verso destra in direzione di Sassello concedendoci infine un’ultima variante che passa per il Rifugio Casa Ressia (m. 385).
Dopo tre ore e mezza di cammino facciamo ritorno alla casermetta dei Forestali dove concludiamo il nostro anello e la nostra escursione ... ma non i quiz sul calcio che purtroppo proseguiranno anche in macchina fino all’arrivo a casa |
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