Foto Seirasso 6 febbraio 2025 |
Stefano, Roberto |
Dopo ben otto anni sono tornato con le ciaspole sul Seirasso, oggi in compagnia di Roberto. Questa volta decidiamo di non risalire le piste da sci per evitare possibili rimproveri o ancor peggio multe: optiamo quindi per la nuova cabinovia che in pochi minuti ci porta sul cocuzzolo a poca distanza dalla Balma (Punta Alpet, m. 1926). Qui calziamo le ciaspole (ore 9) e in pochi minuti raggiungiamo il Colle della Balma (m. 1886). La giornata è splendida e fredda, fortunatamente senza vento, e l’innevamento è discreto.
Seguiamo in discesa la stradina pastorale fino alla deviazione per il Gias Seirasso posto al centro di un magnifico anfiteatro. Da qui in avanti sfruttiamo la traccia di uno scialpinista che risale gli immacolati pendii disseminati di macigni e che punta con decisione verso la marcata insellatura posta tra la quota 2422 (Cima Est del Seirasso) e la Cima Seirasso vera e propria. Una rampa più accentuata seguita da un pittoresco varco tra i roccioni dà accesso alla conca superiore inondata da un sole sfolgorante.
Affrontiamo senza problemi il ripido traverso che porta al colletto est del Seirasso sullo spartiacque Corsaglia-Ellero (m. 2346) e qui togliamo le ciaspole; infine risaliamo con gli scarponi - ma senza i ramponi, oggi non necessari - l’ampio crestone che termina in vetta al Seirasso (m. 2436, ore 11.50) al cospetto di un panorama sterminato e semplicemente meraviglioso. Non tira un refolo d’aria e ci fermiamo a lungo a scattare foto.
In discesa recuperiamo le ciaspole al colle e le leghiamo momentaneamente allo zaino perché nel traverso potrebbero essere d’impiccio; le rimettiamo quasi in fondo alla conca, in prossimità del varco tra le rocce. Quindi percorriamo a ritroso l’itinerario dell’andata passando per la malga e sotto il Dente del Seirasso. La risalita alla Balma è come sempre piuttosto faticosa (e noiosa) e in alcuni tratti soltanto un’esile lingua di neve lungo la strada ci consente di procedere senza togliere le ciaspole. Infine rimontiamo l’ultima rampa - breve ma ripida - che sbuca sulla Punta Alpet dove si trova la stazione di arrivo della cabinovia.
Sono le 14.30 e abbiamo camminato più o meno ininterrottamente per cinque ore e mezza. Prima di prendere l’impianto che ci riporterà giù a valle, ci rilassiamo ancora un po’ al sole ammirando le montagne da questa balconata panoramica e concludendo così nel migliore dei modi la bellissima gita |
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