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Foto Beigua 16 febbraio 2025
Stefano, Alessandro
La neve caduta in gran copia tra la notte e il mattino di sabato 8 febbraio si è sciolta quasi del tutto. Dopo una settimana resiste ancora un discreto manto nella faggeta tra il Cian du Nì e il Beigua dove, grazie alla quota e all’esposizione favorevole, la neve tende a mantenersi molto più a lungo.
Oggi c’è anche Alessandro e per lui è la prima volta in assoluto con le ciaspole. Approfittiamo della bella mattinata di sole e saliamo con la macchina oltre la Torbiera del Laione. Il manto è liscio e compatto - ottimo per chi deve prendere confidenza con le ciaspole - e infatti Alessandro si trova subito a suo agio e mostra di gradire gli “attrezzi”: i timori che avevo (ce la farà? gli piacerà?) svaniscono fin dalla partenza.
Raggiunta l’antica cascina di Cian du Nì affiancata dal grande faggio secolare, proseguiamo lungo l’itinerario contrassegnato dai tre pallini gialli con il sole che cerca di intiepidire l’aria schiettamente invernale. Prima di uscire dal bosco nelle radure sopra Pratorotondo, svoltiamo a destra e saliamo liberamente tra i faggi per sbucare sul crinale presso l’anticima orientale del Beigua. Rinunciamo a proseguire fino alle antenne e alla chiesetta per mancanza di neve sulla spianata sommitale e ci concediamo dunque una breve sosta.
Al ritorno seguiamo un vecchio tracciato nel bosco che spesso percorrevo da bambino - una volta anche col bob! - e che adesso è ben individuabile grazie ad alcuni catarifrangenti gialli imbullonati agli alberi. La discesa è divertente e Alessandro fila giù spigliato e disinvolto.
Ma l’imprevisto sta sempre in agguato e nella variante finale (che spesso faccio per non ripetere il percorso di salita), in un tratto abbastanza ripido, una ciaspola di Alessandro si incastra in un ramo che spunta dal terreno. E’ un attimo: cade in avanti e inizia a scivolare sulla neve dura a faccia in giù. Io mi spavento un po’ perché in fondo al pendio - oltre ai fusti dei faggi - ci sono anche delle pietre. Per fortuna la velocità è ridotta e dopo una decina di metri si ferma da sè: ha gli occhi umidi per lo spavento ma non si è fatto nulla. Bastano pochi minuti e la tristezza gli passa, ci scherza su e poi racconterà a tutti, con dovizia di dettagli, la sua “grande” disavventura.
Scivolata a parte, la prima ciaspolata di Alessandro è andata molto bene, sicuramente oltre le migliori aspettative, anche perché il tempo soleggiato e le condizioni della neve hanno contribuito a rendere tutto più semplice
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