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18 ottobre 2012 da Castiglione Chiavarese
25 gennaio 2006 da Casali

18 ottobre 2012 - ALPE DI MAISSANA da Castiglione Chiavarese

Lingue rosse colorano il cielo. Siamo a Castiglione Chiavarese, il paese di Sara. per salire sull'Alpe che si erge solitaria e panoramica alle spalle di Sestri Levante.
Partiamo dalla strada del cimitero alle 7,45, raggiungiamo la vicina frazione di Casareggio e troviamo i due triangoli che salgono da S. Pietro Frascati.
Scendiamo nella valle Frascarese, attraversiamo il ponte e ... abbandoniamo i segni. E' Sara a guidarci nella ripida salita nel bosco, sulla sterrata, lungo il comodo sentiero che aggira le pendici ovest del Monte Pu.
Parte del tracciato si snoda su quello che è un vero e proprio balcone su Sestri Levante.
Al bivio per il Passo del Bocco di Bargone ci teniamo a destra e proseguiamo verso est fino ai piedi dell'Alpe, dove incontriamo il sentiero del rombo rosso che sale dal Santuario di Velva e ci accompagnerà in vetta. Dei triangoli rossi non c'è traccia. Eppure chi è salito qui sei anni fa giura di averli seguiti fino in cima, anche se con qualche difficoltà perchè erano stinti.
Tiriamo fuori dallo zaino la carta della provincia di Genova, uscita di recente, e abbiamo la conferma: i triangoli rossi arrivano in vetta. Peccato però che siano disegnati solo sulla carta e non sui sassi.
Siamo sull'Alpe: da una parte il mare e il Monte Pu in primo piano, dritti a nord il Porcile e il Verruga. A est il Gottero è incappucciato e le Apuane si disegnano lontane.
Anche se è presto (11,20) ci sediamo sull'erba per mangiare mentre squarci di sereno ci regalano a tratti un pò di sole.
A mezzogiorno e mezzo ripercorriamo in discesa la cresta meridionale e al bivio prendiamo il rombo rosso per il Santuario di Velva. Poco dopo svoltiamo a destra e in località Prato troviamo i triangoli smarriti. Svelato il mistero: il vecchio tracciato è stato abbandonato venti anni fa e ora i segni si fermano qui. Resta da chiedersi il perchè fanno ancora bella mostra sulla carta appena stampata.
In località One, vicino ai resti di una vecchia fornace per la calce, c'è una strana cassetta per la posta, appesa ad un albero. Sara ci racconta che la postina saliva a piedi fino a questa cassetta perchè poco più in alto, nascosta tra gli alberi, c'è la casa di Paolin. Un personaggio, Paolin, che non avrebbe mai cambiato la sua casa nel bosco con quelle più comode che si trovano in paese ed è sempre vissuto qui, solo e felice.
Raggiungiamo una sterrata e alcuni cartelli che indicano l'accesso alle grotte della Val Frascarese, dove sono state trovate sepolture che risalgono, pare, a 4500 anni fa.
Superiamo il ponticello di questa mattina chiudendo l'anello dell'escursione. Risaliamo appena e la vista si apre su S. Pietro Frascati, una piccola borgata raccolta intorno al campanile. Passiamo tra le case di Casareggio, decorate con bellissimi affreschi, a lato di uliveti curati e pronti per il prossimo raccolto e siamo alle auto. Castiglione, che questa mattina ho fotografato sotto le rosse pennellate di un cielo ancora scuro, è ora un bel quadretto dai vividi colori (ore 15,30)


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