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5 dicembre 2013 Croce dei Fò e Bado dal Passo della Scoffera (ritorno a Sori)

5 dicembre 2013 - M. CROCE DEI FO’ e M. BADO dal Passo della Scoffera (ritorno a Sori)


Lodovico, Dino, Bruno, Sara, Paola, Bruno, Renato, Giancarlo, Nuccio, Franca


Ci aspetta una bella traversata, da Scoffera in Valbisagno al mare di Sori seguendo la direttrice nord-sud. Il tracciato, salire o aggirare le cime, è ancora da inventare, le previsioni meteo sono buone.
Quando esco di casa, la mattina presto, le piastrelle del piazzale sono bagnate. Guardo il cielo, è velato ma sereno, è solo umidità, maccaja, a Scoffera un velo di brina ghiacciata copre il sentiero.
Saliamo al Castelluccio, dove ha la casa mio fratello. Ci passiamo dietro e con un largo giro (tre pallini rossi) incrociamo l’Alta Via. E’ ancora presto (ci siamo messi in cammino alle 8 meno un quarto) e la luce del tardo autunno è insufficiente per scattare belle foto.
Per un breve tratto seguiamo l’Alta Via e poi la linea-punto rossi per Sottocolle, vedo in basso la statale e la galleria. Arriviamo a Sant’ Alberto un po’ dopo le 10, attraversiamo le case del paese e facciamo una prima breve sosta davanti al ristorante Da Rico. Il cielo è sereno.
Da qui partono due segni, la X rossa per il Colle del Bado e il triangolo rosso. Segue un breve conciliabolo per il segno da seguire e nonostante qualche contestazione vince il triangolo rosso, l’imbocco del sentiero è proprio a fianco del ristorante e quasi non si vede.
Salendo incontriamo i ruderi di una vecchia casa, poi di un’altra e un’altra ancora, parecchie e tutte in fila lungo il sentiero che sale al Colle della Speranza. Siamo in località Casoni.
Arriviamo al Colle della Speranza, tra i pascoli, e Croce dei Fo’ si erge ripido, un bel monte. Andiamo in cima o lo aggiriamo? Eh no, andiamo  in cima, abbiamo già rinunciato alla Croce di Bragalla (che era prima di arrivare a S. Alberto e per inciso ha dato il nome al paese di Bargagli), per colpa vostra (colpa mia) perché al bivio non vi siete fermate e siete andate avanti. Almeno sulla Croce dei Fo’ ci saliamo.
Mi incuriosisce una costruzione verde che noto  sull’opposta altura sopra Pian della Speranza, è l’Osservatorio ENAV, per l’assistenza al volo. Lasciamo il triangolo rosso e per pascoli saliamo sulla cima (ore 11,15), due putrelle  incrociate per la croce, panorama a 360 gradi, cielo azzurro sulla testa e nuvolaglia sulla costa, niente vento. Il Monte Croce dei Fò, fò che in genovese significa faggi, è chiamato anche Monte di Sant’ Alberto.
Scendiamo diretti al Colle del Bado, porta di accesso alla costa e importante crocevia di sentieri e antiche mulattiere, dove incontriamo la X rossa. Un altro breve conciliabolo è per scegliere se scendere a Pannesi o salire sul Bado ma di solito vince chi propone di salire e questa volta non fa eccezione. Saliamo sul Bado, su un erto pendio, segni zero.
Sulla cima (ore 12,10) c’è una piccola e tozza croce arrugginita, il panorama è dominato dalla Croce dei Fo’ e est ed è libero tutt’intorno. Ci sediamo sull’erba a mangiare e ci fermiamo quasi un’ora,  col sole che scalda e senza un filo di vento.
Due sono le vette che abbiamo toccato in questa traversata e ora scendiamo tra l’erba alta e rossiccia fino a intercettare la linea-punto rossi (l’itinerario che da Bogliasco sale al Monte Bado). Le nuvole stanno salendo e quando arriviamo a Case Becco ci avvolge una nebbiolina leggera.
Da Case Becco, sulla strada asfaltata, arriviamo a Case Cornua e qui prendiamo le due righe rosse verticali.  Poi giù lungo il crinale, con una breve sosta alla bella Cappelletta degli Alpini, e un panorama sul mare oggi velato dai vapori della maccaja.  Incontriamo muretti  in pietra e corbezzoli, tanti, con gli ultimi frutti, un po’ appassiti ma ancora buoni . Raggiungiamo l’altissimo monumento al Redentore e la chiesetta in località S. Ubertu.
Mare a destra, mare a sinistra, camminiamo sul filo del crinale. S. Apollinare, quando passiamo noi, è dorata dai raggi del sole. Anche Sori, e il mare, sono illuminati di una bellissima luce rosata.
Sono le 16,30, abbiamo camminato per 21 o 22 chilometri, con le salite e le discese abbiamo fatto un dislivello di quasi 900 metri in salita e di 1500 in discesa. Sono stanca, stanchissima, ma è stata una gran bella gita.


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