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23 luglio 2017 Punta di Fenestrelle da San Giacomo di Entracque
6 agosto 2010 Rifugio Genova e Colle di Fenestrelle dal Lago della Rovina
15 agosto 2009 Rifugio Soria Ellena da San Giacomo di Entracque
10 agosto 2009 Rifugio Genova dal Lago della Rovina

23 luglio 2017 - PUNTA DI FENESTRELLE da San Giacomo di Entracque

Stefano

Stanotte, per un motivo o per l’altro, non riesco proprio a prender sonno e all’una e trenta, ormai stufo di provare ad addormentarmi, salgo in macchina e parto alla volta della Valle Gesso. Nonostante un’andatura volutamente tranquilla e una lunga sosta all’autogrill di Ceva, alle 4.30 mi trovo già a costeggiare il grande lago artificiale della Piastra che, nell’oscurità della notte, fa un effetto non proprio rassicurante. A San Giacomo di Entracque (m. 1213) devo attendere ancora una ventina di minuti prima di muovermi perché non si vede a un palmo di naso.
Appena riesco a scorgere l’imbocco della sterrata che porta al Soria mi metto subito in cammino; sono le 5.10 e non mi è mai capitato di partire così presto. I primi passi sono guardinghi: sto attento a non inciampare nelle canalette trasversali di scolo e, allo stesso tempo e con un pizzico d’apprensione, scruto intensamente il bosco da dove provengono rumori e versi d’animali: per fortuna che qui non ci sono orsi! Ben presto i faggi si diradano e la strada, che procede quasi pianeggiante sul fondo del Vallone della Barra, si distingue ora più nitidamente.
La risalita del vallone è lunga e anche un po’ monotona; supero dapprima il Gias Isterpis (m. 1381) dove vengo accolto dai latrati di due inoffensivi cani pastore; poi il cosiddetto “Piazzale dei Cannoni” (m. 1433) dove durante la guerra era posizionata una batteria di mortai.
Finalmente, dopo il Passaggio di Peirastretta (m. 1630) e ormai in vista del Rifugio Soria Ellena, incontro la deviazione a destra per il Colle di Fenestrelle (m. 1761, ore 6.30); abbandono la sterrata e imbocco l’antica mulattiera che sale con pendenza costante e moderata tra pascoli e praterie d’alta quota. Da un’amena selletta si ha una bella veduta del Monte Gelàs con i suoi ormai miseri ghiacciai.
Alle 7.30 giungo al Colle di Fenestrelle (m. 2463) che divide il Vallone della Barra da quello della Rovina; alle mie spalle il Gelàs e, davanti, la Cima dell'Oriol e l’imponente visione della Serra dell’Argentera.
Una sporadica traccia appena accennata ma ben segnalata con numerosi ometti si inerpica ripida sulla destra tra roccette e pietrame e rimonta il crinale tenendosi sempre sul lato della Rovina; a poche decine di metri dalla vetta, si aggirano sulla sinistra i roccioni sommitali fino a incontrare un breve canalino (difficoltà EE/F) che sbuca esattamente sulla Punta di Fenestrelle (m. 2701, ore 8.10).
Grande panorama verso il Matto e sulla dirimpettaia Punta Ciamberline, sulla Val Gesso della Barra fino al Colle di Finestra, sul Clapier, la Maledia e il Gelàs, e sull’Argentera, il Baus e la Nasta.
Al ritorno effettuo una variante che mi porta a discendere inizialmente il prativo e scosceso versante sud. Dopo aver perso circa duecento metri di dislivello, con una serie di traversi a mezzacosta comincio a spostarmi gradualmente sulla destra alla ricerca di un passaggio praticabile che mi consenta di riguadagnare il tracciato della mulattiera. Due placidi stambecchi non mi degnano neppure di uno sguardo.
A quota 2400 riprendo la mulattiera che, con una serie interminabile di svolte al cospetto della cima appena salita, mi riporta sul fondo del vallone.
Non mi resta che intraprendere la lunghissima ed estenuante discesa lungo la rotabile ex militare che mi riporterà a San Giacomo. Essendoci pochi tornanti, poche sono le occasioni di accorciare il percorso: l’unica scorciatoia significativa si trova sotto il Passaggio di Peirastretta. Sotto il sole cocente incrocio un numero incredibile di escursionisti, sicuramente alcune centinaia, che salgono verso il Soria: una processione interminabile che pare quasi un pellegrinaggio e che mi accompagna, in senso contrario, fino alle baite di San Giacomo (ore 11.10) dove giungo decisamente provato e per la notte insonne e per lunghezza dell’itinerario.
La gita, che si è rivelata ben più faticosa delle previsioni, è stata assai monotona nella parte bassa; molto bella invece nella parte superiore per l’ambiente selvaggio e per le vedute panoramiche davvero spettacolari.


6 agosto 2010 - RIFUGIO GENOVA e COLLE DI FENESTRELLE dal Lago della Rovina

Stefano e Chiara

Gita breve e tranquilla in un posto dove non ero ancora stato.
Giornata a tratti fredda, con maestrale e cielo terso.
Siamo partiti dal Lago della Rovina alle 10.
In un’ora di cammino siamo saliti al coronamento del grande invaso artificiale del Chiotas.
Bellissimo paesaggio di alta montagna, con tutta la cerchia di vette imponenti che si specchiano nel lago. Di fronte a noi la bastionata orientale dell’Argentera con le cime sud e nord in bella evidenza (e sulle quali, dopo tanti anni, vorrei prima o poi tornare).
Al bivio per il Colle di Fenestrelle ho lasciato Chiara che si è diretta al Rifugio Genova. Io invece sono salito velocemente al colle che ho raggiunto alle 12.15.
Bella vista sul Gelas e sull’alta valle del Gesso della Barra.
Avevo una mezza intenzione di salire sulla Punta Fenestrelle ma mi dispiaceva lasciare Chiara per troppo tempo sola. Così sono ridisceso al Chiotas ed ho raggiunto Chiara al Genova dove abbiamo pranzato.
Al ritorno, per scendere al Lago della Rovina, abbiamo seguito la vecchia strada di servizio dell’ENEL (franata in più punti) che si è rivelata molto più bella e molto più panoramica del sentiero diretto percorso all’andata.
Alle 15.40 abbiamo fatto ritorno alla macchina.


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