9 agosto 2022 - ALPE TRE POTENZE dalla Val Sestaione (Abetone)
Stefano, Chiara, Alessandro
Per la terza gita della vacanza a Civago scegliamo la zona dell’Abetone e precisamente la salita al Lago Nero e all’Alpe Tre Potenze dalla Val Sestaione. Svalicato in macchina il Passo dell’Abetone, scendiamo per 3 km nella Valle della Lima (Toscana - PT) e prendiamo a destra la stradina asfaltata che porta al parcheggio dell’Orto Botanico nella valle del Sestaione (m. 1300, ore 10.30).
Da qui ci incamminiamo lungo la strada forestale (segnavia 104) tra magnifici faggi e abeti rossi e in un’ora di salita raggiungiamo la graziosa Casetta dei Pastori (ore 11.30). Uscendo dal bosco il paesaggio cambia radicalmente e i faggi lasciano definitivamente spazio alle vaste praterie di ginepri e di mirtilli.
Chiara e Alessandro si fermano al Bivacco Lago Nero (m. 1730, ore 12.15) situato sopra le sponde dell’omonimo specchio d’acqua di origine glaciale. In alto svetta l’Alpe Tre Potenze mentre un po’ più distanti emergono le appuntite sagome dei Denti della Vecchia e dell’Alpe Fariola, dietro la quale ben si nota la grande stazione di arrivo dell’ovovia dell’Abetone.
Io proseguo sul sentiero che porta al Passo della Vecchia (m. 1782, crinale di spartiacque tirrenico-padano) e da qui sulla sinistra, con una breve ma faticosa salita, raggiungo la cima dell’Alpe Tre Potenze (m. 1935, ore 12.45). Anche oggi - come ieri sul Prampa - tira un grecale piuttosto fastidioso e la nuvolaglia risalente dalla Val Padana mi nega la vista del Monte Rondinaio.
Ritornato da Chiara e da Alessandro al Lago Nero, effettuiamo la discesa lungo lo stesso itinerario dell’andata e alle 15.15 siamo di ritorno alla macchina. Questi posti, dai quali mancavo da oltre quattordici anni, sono veramente splendidi.
4 agosto 2011 - M. GIOVO dal Lago Santo Modenese
Stefano, Chiara
Per la terza escursione della settimana trascorsa a Calizzo (villa Minozzo - RE) abbiamo scelto un luogo bellissimo dell'Appennino Modenese: il Lago Santo Modenese. Per estensione è il secondo specchio d'acqua naturale più grande dell'Appennino Settentrionale (è superato di poco dal Lago Santo Parmense). E' sovrastato dalla grandiosa parete orientale del Monte Giovo: ed è proprio questa vetta la meta della nostra gita.
Siamo partiti alle 8 in punto dal parcheggio sotto il Rifugio Vittoria e, dopo aver costeggiato il lago, abbiamo seguito l'itinerario che conduce al Passo Boccaia.
Qui abbiamo imboccato il sentiero 527 che rimonta la dorsale settentrionale del Giovo. Il sentiero sale ripido in mezzo a tappeti di mirtilli con bella vista sul sottostante lago. La dorsale che stiamo risalendo va a saldarsi con il crinale di spartiacque poco a nord della vetta del Giovo.
Ormai siamo prossimi alla croce di vetta che raggiungiamo alle 10.05.
Dalla cima del Giovo il crinale appenninico di spartiacque prosegue erto e frastagliato verso sud. Davanti a noi si staglia la sagoma triangolare del Rondinaio mentre a sinistra si apre la depressione della Foce a Giovo.
Al ritorno decidiamo di compiere un anello e così seguiamo il sentiero 00 di crinale fino al Colle Bruciata. Dal sentiero 00 si può ammirare il magnifico anfiteatro: per essere in Appennino l'ambiente è veramente notevole.
Al Colle Bruciata imbocchiamo l'itinerario 529 che attraversa le vaste praterie alla base della conca glaciale. Questa zona è conosciuta anche con il nome "Campi di Annibale".
Dopo essere transitati per il Passo Boccaia ripercorriamo a ritroso la mulattiera seguita questa mattina e alle 12.05 siamo al Lago Santo. L'aria tersa e il sole accecante di questa splendida giornata esaltano i colori del paesaggio: ecco la grande bastionata del Giovo che precipita nelle acque del lago.
Dopo un ottimo pranzo consumato al Rifugio Giovo, percorriamo il lungolago e alle 14 facciamo ritorno alla macchina.