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11 maggio 2015 Caucaso da Barbagelata
16 settembre 2010 Caucaso da Neirone
22 maggio 2008 Caucaso da Neirone
3 maggio 2007 Caucaso da Neirone
10 gennaio 2002 Caucaso da Buffalora
18 novembre 1990 Caucaso da Barbagelata
24 ottobre 1983 Caucaso da Neirone

10 maggio 2015 - M. CAUCASO da Barbagelata

Gianni, Franca

E’ una giornata calda e soleggiata e il Giro d’Italia attraversa il nostro Appennino: pensiamo ad una breve escursione prima di attenderlo al varco su una delle tante salite in programma. Come cogliere due piccioni con una fava. Peccato che ho un braccio al collo e una doccia gessata mi blocca il polso che stupidamente sono riuscita a rompermi. La scelta cade sul Monte Caucaso e su Barbagelata dove il Giro passerà verso le 16.
Detto e fatto ci prepariamo e pensiamo a un anello che da Barbagelata sale al Caucaso, scende al Passo della Scoglina e torna a Barbagelata. Sono anni che non saliamo su questa cima che quasi sempre abbiamo raggiunto da Neirone e i ricordi si perdono nel tempo.
Pare che la chiesa di Barbagelata sia l’edificio religioso ligure posto alla quota più alta (1125 m) e per arrivarci decidiamo di passare per Torriglia e Montebruno: è qui che cominciamo a respirare aria di festa con centinaia e centinaia di palloncini che colorano di rosa il paese. Poi la tortuosa salita che in 8 chilometri ci porta a destinazione.
Ore 10 - Con dolci saliscendi ci inoltriamo lungo la bella sterrata contrassegnata dal triangolo rosso e in breve raggiungiamo una fonte zampillante (Fonte Aveto) che anni fa, se la memoria non mi inganna, era accompagnata da un cartello che la indicava come “Sorgenti dell’Aveto”.  Il cartello non c’è più ed è giusto così perchè il Rio Fontane d’Aveto si unisce più a valle a un altro ramo e insieme con questo darà vita al torrente Aveto.
Superiamo il Passo del Gabba e quello di Stre Biurche e proseguiamo nel bosco che come tutti i boschi del nostro Appennino in questo periodo dell’anno è al suo massimo fulgore. Gli alti faggi protendono verso il cielo le fronde riccamente vestite e protetti dalla loro ombra si sono affacciati tra l’erba piccoli fiori bianchi.
Pur camminando adagio alle 11 e 20 siamo alla cappella dedicata alla Madonna posta sul Caucaso. Diversi escursionisti popolano la cima e tra di loro abbiamo piacere di conoscere Giulia e Giorgio che ci sorprendono parlandoci del nostro sito. Con la mia compatta scatto loro una foto e intanto osservo ammirata la bella reflex sfoggiata da Giulia: è giovanissima e il peso e l’ingombro per lei non sono un problema …
La visibilità non è eccezionale. Vicino a noi il Ramaceto e la sua lunga e articolata cresta. Sestri Levante sembra un’isola e si perde in una leggera foschia.
Scendiamo al Rifugio Monte Caucaso che è sotto la cima e il gestore, gentilissimo, ci invita a visitarlo: luminoso e ben arredato offre la possibilità di ristoro e ha una capienza di 12 posti letto.
Proseguiamo il nostro anello sul sentiero dei tre pallini rossi che in breve scende ad Acquapendente, attraversa il rio e risale. A questo punto un bivio e un cartello: poco meno di tre chilometri per Barbagelata e altrettanto per il Passo della Scoglina. Il primo breve e invitante, il secondo (tre pallini rossi) che scende su terreno accidentato e prevede una risalita di 200 metri dal passo a Barbagelata. Tenendo conto del mio braccio che mi fa sentire tranquilla solo sui percorsi pianeggianti  rinunciamo all’anello in programma e ci ricongiungiamo con il sentiero dell’andata al Passo Stre Biurche.
Ore 14 – Barbagelata è in festa. Su un barbecue peperoni e zucchine stanno arrostendo e spandendo i loro aromi mescolati a quello acre del fumo, una folla di spettatori è in attesa del giro, chi già in posizione sui bordi della strada e chi, la maggior parte, in sella alle loro bici. Da un bar improvvisato gli altoparlanti diffondono una musica assordante che ci fa fuggire un poco più in basso dove tra l’erba e all’ombra delle fronde attendiamo.
Ore 16 – Il Giro sta per arrivare e anche se la carovana pubblicitaria ha rinunciato a passare su queste strade impervie l’atmosfera è comunque quella di una grande sagra. Pavel Kochetkov si aggiudica il gran premio della montagna, poco dopo passa il gruppo con la maglia rosa Michael Matthews che a Sestri Levante taglierà il traguardo per primo e alla spicciolata o in gruppo arrivano tutti gli altri. Tra il primo è l’ultimo c'è un distacco di oltre 20 minuti.
La festa è finita. Gli uomini del giro smontano le transenne, una lunga processione di ciclisti abbandona il paese e anche noi, in auto, scendiamo lentamente i tornanti che ci riportano a Montebruno e poi a casa. Solo più tardi apprenderemo che nella discesa per la Scoglina, poco sotto Barbagelata, una brutta caduta di Pozzovivo aveva fatto temere il peggio. Per fortuna l’incidente non è stato così grave e di questa giornata potremo conservare un bel ricordo. 9,2 i chilometri persorsi, 336 metri il dislivello effettivo.


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24 ottobre 2009 M. CAUCASO da Neirone

Gianni, Stefano, Franca

Tempo ventoso. Per la prima volta siamo saliti sul Caucaso che in vetta ha una cappelletta come sul Ramaceto. Il paesaggio, caratterizzato da una vegetazione intricata, con la presenza di molte felci, non ci ha soddisfatto molto.

 

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