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7 aprile 2015 Cima la Gardiola dalla Certosa di Pesio
6 febbraio 2014 Cima la Gardiola dalla Certosa di Pesio
12 dicembre 2013 Cima Piastra dalla Certosa di Pesio
9 febbraio 2013 Cima la Gardiola dalla Certosa di Pesio
1 novembre 2012 Cima Pigna da Lurisia
10 marzo 2012 Cima la Gardiola dalla Certosa di Pesio
16 febbraio 2012 Cima la Gardiola dalla Certosa di Pesio
2 aprile 2011 Cima la Gardiola da Sant'Anna di Prea
24 novembre 2010 Cima la Gardiola da Lurisia

7 aprile 2015 - CIMA LA GARDIOLA dalla Certosa di Pesio

Stefano

Quella che nelle mie intenzioni avrebbe dovuto essere una gita tranquilla e rilassante, la prima in assoluto dopo la nascita di mio figlio, si è trasformata invece in una delle più dure ciaspolate mai fatte prima d’ora: merito (o colpa) di uno strato ininterrotto di crosta non portante, croce degli scialpinisti e dei ciaspolatori, che mi ha accompagnato senza soluzione di continuità durante tutta la salita; il tutto inasprito dalle condizioni schiettamente invernali della giornata odierna, con il plateau sommitale spazzato da bordate di gelido grecale.
Alle 7.30, ciaspole ai piedi, mi incammino su per la stradina appena innevata che costeggia il muro di cinta dell’antica certosa (m. 859); l’aria è pungente e nell’azzurro metallico del cielo i profili delle cime non si stagliano netti e precisi ma appaiono sfumati dai turbini di neve sollevati dal vento.
Non appena la pista forestale entra nell’ombroso Vallone di San Bruno l’innevamento si fa subito ragguardevole. Dopo la nevicata di due giorni fa nessuno è più salito alla Gardiola e oggi battere la traccia è impegno gravoso e snervante: a ogni passo la crosta cede di schianto e quando poi risollevo la gamba l’orlo del buco ostacola l’uscita della ciaspola. In più di un’occasione, quando mi ritrovo con i piedi incastrati nella neve come in una morsa, è forte la tentazione di fare dietro-front e tornare giù alla macchina ma poi l’idea di fallire la mia prima gita da papà mi punge nell’orgoglio e mi spinge a proseguire.
All’uscita dal bosco inizia il tratto più faticoso: la pendenza aumenta sensibilmente e a furia di spingere sui bastoncini cominciano a dolermi le spalle e le braccia. Un venticello gelido scende dal crinale mentre in alto si vede chiaramente la cima spazzata dalla tramontana. Tra raffiche violente alternate a momenti di calma assoluta, raggiungo la grande dorsale di spartiacque Pesio-Ellero: lo splendido panorama che mi circonda ripaga in parte della fatica fatta fino ad ora; l’altra parte di fatica è ripagata dalla soddisfazione di aver tenuto duro e di essere arrivato in vetta (m. 1889, ore 10.30).
Fortunatamente la discesa sarà tutta un’altra storia: mi permetto pure il lusso di non ricalcare la traccia a zig-zag fatta in salita e tiro giù dritto lungo la massima pendenza. In un attimo mi ritrovo al Gias Sottano del Baus Lula (m. 1289) e dopo un'ora e mezza da quando ho lasciato la cima sono già di ritorno alla Certosa di Pesio (ore 12), sereno e soddisfatto per questa bella e impegnativa ciaspolata: era da un mese e mezzo che non facevo gite e non vedevo l’ora di tornare a camminare in montagna.


 

6 febbraio 2014 - CIMA LA GARDIOLA dalla Certosa di Pesio

Stefano

L’idea è quella di fare la Gardiola da Lurisia ma una volta arrivato alla partenza della cabinovia del Pigna non so proprio dove lasciare la macchina: ieri ha nevicato fino a sera e i parcheggi degli impianti sono ancora ingombri di neve; anche giù in paese la situazione posteggi non è affatto migliore. Così lascio perdere Lurisia e vado alla Certosa di Pesio (m. 859) dove il gran piazzale di fronte al bar-ristorante è perfettamente pulito.
Di neve ce n’è fin troppa: del resto questo è un inverno anomalo, super-nevoso sulle Alpi ed eccezionalmente piovoso in Appennino. Di freddo manco a parlarne.
Per mia fortuna due scialpinisti stanno già salendo verso la Gardiola e la loro traccia, in alcuni punti vera e propria trincea, mi permetterà di arrivare in cima: da solo, molto probabilmente, non ce l’avrei mai fatta. La salita è comunque faticosa poichè la traccia degli sci è ben più stretta rispetto a quella delle ciaspole e a ogni passo movimento un bel quantitativo di neve.
Sopra il Gias Sottano del Baus Lula (m. 1289) l’innevamento si fa spropositato e all’uscita dal bosco c’è almeno un metro di neve fresca. La traccia è una trincea che arriva alle mie ginocchia, le ciaspole annaspano e sprofondano ulteriormente mentre i bastoncini, non trovando appoggio, si immergono fino alle manopole. Sia dentro il bosco che sul plateau sommitale l’ambiente è incantevole, direi quasi canadese.
Raggiungo la vetta (m. 1889) insieme ai due scialpinisti che tanta fatica si sono sobbarcati e, dopo aver contemplato il panorama e dato un nome a tutte le cime vicine e lontane, ci scattiamo le foto a vicenda.
La discesa fino all’inizio del bosco è una nuotata nella neve e nonostante tiri giù dritto lungo la linea della massima pendenza mi muovo come in un video rallentato. Poi più in basso acquisto un po’ di velocità: seguo fedelmente il costone tra il Vallone di San Bruno e il Vallone del Cavallo tagliando più volte la tortuosa pista forestale fatta in salita.
All’arrivo alla macchina ho le gambe a pezzi, le spalle e le braccia tutte indolenzite: è stata proprio una gran bella faticaccia.


12 dicembre 2013 - CIMA PIASTRA dalla Certosa di Pesio

Stefano


Oggi ciaspolata in Val Pesio in una stupenda giornata di sole. In basso la neve scarseggia o è del tutto assente; in alto invece l’innevamento è ancora buono ma le temperature decisamente miti di questi giorni non favoriscono certo la conservazione del manto.
A lato del muro di cinta dell’antica Certosa (m. 859) mi metto in cammino con le ciaspole ai piedi ma dopo alcune centinaia di metri sono già costretto a toglierle: la pista forestale che sale al Gias Sottano del Baus Lula presenta infatti lunghi tratti completamente privi di neve. Intorno ai 1200 metri di quota posso nuovamente rimettere le ciaspole.
All’uscita dal bosco continuo a salire in direzione della Gardiola fino ad incrociare l’evidente mulattiera proveniente dal Gias Mascarone di mezzo. Svolto a destra e procedo a mezzacosta in leggera salita arrivando così sull’ampia e panoramica dorsale di spartiacque Pesio-Ellero.
Mi lascio alle spalle la Gardiola e proseguo in direzione sud tra candide distese di neve scintillante. La traccia di alcuni scialpinisti mi risparmia gran parte della fatica. La meta della mia escursione è un piccolo dentino che sulle carte escursionistiche viene indicato con il nome di Cima Piastra (m. 1858).
Oltre la Piastra si apre una piccola sella; dopodiché la dorsale riprende a salire dolcemente fino al Casino del Cars mentre più in alto, completamente in ombra, si innalza il versante nord della Cima Cars.
Al ritorno ripercorro a ritroso un breve tratto di dorsale, poi taglio giù a sinistra e scendo al sottostante Gias la Valletta (m. 1752). Un lungo traverso a mezzacosta mi riporta sopra il costone boscoso che seguirò in discesa fino alla Certosa di Pesio.
Al Gias Sottano del Baus Lula (m. 1289) l’innevamento è ancora discreto ma tra non molto sarò costretto a legare le ciaspole allo zaino.
Dopo cinque ore e mezza di cammino sono di ritorno alla Certosa di Pesio. La pista da fondo che da qui sale al Pian delle Gorre è ormai al limite: occorrono al più presto nuove nevicate.


9 febbraio 2013 - CIMA LA GARDIOLA dalla Certosa di Pesio

Stefano

Gita decisa all’ultimo momento: dopo un gennaio infarcito da noiosi malanni di stagione, non avevo proprio voglia di prendere freddo e soprattutto vento. Alla fine ho optato per questo itinerario che si sviluppa in buona parte nel bosco e a quote relativamente basse. Scelta azzeccata: al mattino, alla Certosa di Pesio, c’erano sei gradi sotto lo zero ma l’assenza di vento e l’aria secca rendevano la temperatura decisamente sopportabile.
Inizialmente ho seguito la pista di fondo che prende quota tra il Vallone di San Bruno e il Vallone del Cavallo. Più in alto l’ho abbandonata per salire direttamente lungo l’ampio costone boscoso: a quota 1289 si incontra il Gias Sottano del Baus Lula.
All’uscita dal bosco il panorama si allarga sul fondovalle Pesio e sulla dorsale Bric Costa Rossa-Besimauda che si staglia bianchissima nel cielo terso.
Il sole non riesce a scaldare l’aria e la temperatura si mantiene rigida ma fortunatamente non c’è vento: tutto sommato si sta bene.
La vista dalla Gardiola è magnifica: sia verso le maggiori cime delle Liguri, sia verso la piana cuneese.Quasi al termine della discesa, fatta lungo lo stesso itinerario di salita, una bellissima pista per lo sci di fondo mi accompagna fino alla Certosa. Il parcheggio è pieno: ciaspolatori, scialpinisti, fondisti e semplici turisti affollano questo piccolo e grazioso angolo delle Alpi Liguri.


1 novembre 2012 - CIMA PIGNA da Lurisia

Stefano

Nelle Liguri lo scenario è improvvisamente cambiato: dopo la copiosa nevicata del giorno precedente si è passati dai caldi colori dell’autunno al candido bianco invernale. La neve è scesa fin quasi al piano e in quota lo spessore del manto è di poco inferiore al metro.
Sono partito ciaspole ai piedi dal piazzale della cabinovia di Lurisia e ho seguito la pista da sci che sale ripida, a cavallo di un costone boscoso, verso il Colle Pigna.
Le ciaspole sprofondano nella neve fresca e la salita è molto faticosa: il tratto dalla baita alla vetta è stato estenuante.
Sono arrivato al punto da contare venti passi e poi fermarmi ogni volta a rifiatare, fino a scendere a dieci passi per poi appoggiarmi esausto ai bastoncini. La neve, resa collosa dal sole e dalla temperatura elevata, si aggrappa tenacemente alle ciaspole dandomi la sensazione che la forza di gravità si sia moltiplicata.
Dopo quasi tre ore di salita arrivo in vetta al Pigna con i muscoli delle gambe doloranti.
Bel panorama verso la Cima della Fascia e su tutta la dorsale di spartiacque Ellero-Pesio con il Marguareis sullo sfondo.
Il ritorno è stato non meno faticoso della salita: le ciaspole sono diventate due blocchi di neve e il mio incedere è goffo e traballante.
Confidando nell’aiuto della forza di gravità scendo a sinistra lungo un pistone più ripido e le cose vanno un po’ meglio.
Una stradina mi riporta sulla pista percorsa in salita dove ritrovo le mie tracce. Ancora uno sforzo e finalmente raggiungo la macchina: gita, ambiente e posti molto belli, ma è stata davvero una gran faticaccia.


10 marzo 2012 - CIMA LA GARDIOLA dalla Certosa di Pesio

Gianni, Franca, Stefano

Alle cinque di questa mattina stavo tranquillamente dormendo quando Gianni mi ha chiesto: "Andiamo con Stefano alla Gardiola?". E così, alle otto e mezzo, ci troviamo alla Certosa di Pesio a scrutare il cielo azzurro, la neve fresca caduta proprio ieri e i gruppetti in partenza attrezzati con sci e pelli.
Qualcuno è partito prima di noi, altri ci hanno sorpassato: il risultato è una bella traccia che segue la sterrata nel bosco e, più in alto, la taglia in qualche tornante.
Usciamo dal bosco e il panorama si apre sulla Cima Fascia mentre vicinissima ci appare la Cima Cars.
Sulla neve soffice si intrecciano i disegni lasciati dagli sci di chi, già arrivato in vetta, sta ora scendendo. Gli scialpinisti che ci raggiungono e ci superano nella salita sono veramente tanti.
Il panorama che si gode dalla vetta ripaga ampiamente di ogni fatica: la Cima delle Saline e la Cima Cars dominano il paesaggio insieme all'inconfondibile e severa bastionata rocciosa del Marguareis.
Mille metri di dislivello, fatti con le ciaspole, sono per noi un bel traguardo. Non così per Stefano che, sempre in testa, ha allargato la traccia per farci faticare di meno e che pazientemente ci ha aspettato.
Neve bella e farinosa in quota, che mi fa venir la voglia di indossare di nuovo gli sci che ho ormai abbandonato da qualche anno.
Nel bosco invece la neve ha cominciato a "mollare" e verso la fine della discesa, in alcuni brevi tratti, è sparita del tutto.
Comunque, sempre con le ciaspole ai piedi, siamo entrati nel parco della Certosa, una grandiosa opera con logge e porticati che hanno resistito al logorio del tempo: insolita e suggestiva conclusione per questa bellissima ciaspolata.


16 febbraio 2012 - CIMA LA GARDIOLA dalla Certosa di Pesio

Bellissima ciaspolata in Valle Pesio in una giornata di tempo splendido: i rigidi rigori invernali di inizio febbraio hanno lasciato il posto a temperature decisamente più miti, quasi primaverili.
L'escursione l'ho fatta in compagnia di Roberto, un giovane di Genova conosciuto al mattino nel piazzale della Certosa di Pesio.
Siamo partiti alle 8.45 e abbiamo seguito la pista forestale che risale il costone boscoso sopra l'antico monastero. L'itinerario è molto frequentato da scialpinisti e ciaspolatori per cui il tracciato risulta perfettamente battuto.
Alle 10.25 abbiamo raggiunto il Gias Sottano del Baus Lula, piccola costruzione immersa nella quiete dei boschi.
Dopo alcune scorciatoie abbiamo abbandonato la stradina diretta al Gias Soprano del Pari e siamo usciti allo scoperto sui campi innevati che conducono alla vetta.
Alle 12 in punto siamo arrivati sulla Gardiola: gran panorama verso la pianura piemontese mentre a sud il paesaggio è dominato dalla mole calcarea della Cima Cars che s'innalza improvvisa sulla displuviale Ellero-Pesio.
Al ritorno abbiamo deciso di percorrere un tratto di dorsale verso la Cima della Piastra su immacolate distese di neve inondate dal sole.
Poco prima della Piastra (non raggiunta) abbiamo voltato a destra e siamo scesi al sottostante Gias la Valletta.
Quindi, con un faticoso traverso a mezzacosta e con una divertente discesa su pura farina, siamo rientrati sul percorso dell'andata.
Alle 16.20 abbiamo fatto ritorno alla Certosa di Pesio: con un'ultima deviazione siamo entrati nel parco del monastero giungendo direttamente nel cortile del chiostro superiore dove ci siamo tolti le ciaspole.
E' stata davvero una bella gita. Concludo salutando Roberto e ringraziandolo per l'ottima compagnia


2 aprile 2011 - CIMA LA GARDIOLA da Sant'Anna di Prea

Stefano e Chiara

Per questa ciaspolata di fine stagione abbiamo scelto la Valle Ellero.
In basso la neve ha ormai lasciato il posto al verde dei prati ma in quota, nonostante le temperature quasi estive, il manto nevoso è ancora ragguardevole.
Siamo partiti poco sotto il minuscolo Santuario di Sant'Anna di Prea: un tornante ancora innevato ci ha infatti impedito di raggiungerlo in macchina.
Seguendo una comoda stradina e tagliando poi per i prati abbiamo rapidamente guadagnato quota fino ad incontrare la neve.
Infilate le ciaspole abbiamo raggiunto il Colle Pigna dove Chiara si è fermata a prendere il sole su una sdraio della baita.
Io ho proseguito da solo ed in breve, dopo aver oltrepassato il Monte Pigna, sono arrivato in vetta alla Gardiola posta sulla panoramicissima dorsale tra le valli Ellero e Pesio.
Dopo aver mangiato con Chiara in baita, abbiamo ripreso insieme la discesa prima sulla neve e, più in basso, sui bellissimi prati che dominano il fondovalle Ellero.


24 novembre 2010 - CIMA LA GARDIOLA da Lurisia

Stefano

Quarta gita in un mese nelle Liguri.
Le montagne del Monregalese, abbondantemente innevate, si prestano perfettamente per belle escursioni con le ciaspole.
Questa volta sono partito da Lurisia alla volta della Cima la Gardiola, vetta “minore” molto panoramica posta sulla dorsale tra le valli Pesio ed Ellero.
Partito dal parcheggio della cabinovia alle 8.30, sono salito lungo la pista da sci fino al Monte Pigna (ho messo le ciaspole sopra i 1200 mt. di quota).
Dal Pigna, procedendo sulla dorsale in direzione sud, ho raggiunto la Cima la Gardiola (ore 11.40).
Il sole, che al mattino era coperto da una fastidiosa copertura nuvolosa, è uscito poco prima che giungessi in vetta rendendo ancora più bello il paesaggio.
Tantissima neve su tutte le montagne del Cuneese.
Al ritorno ho percorso a ritroso la dorsale fino al Monte Pigna: la traccia battuta all’andata mi ha permesso finalmente un passo più spedito.
Dopodichè sono sceso ai pianori innevati del Colle Pigna e da qui al Pian del Lupo dove la neve finiva.
Seguendo un ripido sentiero nel bosco, utilizzato in estate per il downhill in MTB, alle 14 ho fatto ritorno alla macchina.


 

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