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20 novembre 2014 da S. Margherita a Camogli
22 febbraio 2013 da S. Margherita a Camogli
8 novembre 2012 da Camogli a S. Margherita
9 febbraio 2012 da Camogli a S. Margherita
14 aprile 2011 da S. Margherita a Camogli
25 novembre 2010 da Camogli a S. Margherita
18 febbraio 2010 da S. Margherita a Camogli
2 dicembre 2009 da Camogli a S. Margherita
4 dicembre 2008 da Camogli a S. Margherita
23 febbraio 2006 da Camogli a S. Margherita
24 marzo 2005 da Camogli a S. Margherita
24 marzo 2004 da Camogli a S. Margherita

20 novembre 2014 - CAMOGLI - SAN FRUTTUOSO - SANTA MARGHERITA LIGURE

Sara, Giancarlo, Dino, Bruno, Paolo, Lodovico, Nuccio, Elio, Claudio, Renato, Gianni, Franca

Finalmente una bella giornata! A Camogli ci accoglie un bel sole che si specchia sul mare e illumina la costa al primo mattino.
Pochi minuti dopo le 8 partiamo dalla stazione e saliamo a San Rocco che è un balcone sul Golfo Paradiso. A ponente, lontane, spuntano le Alpi Liguri imbiancate di neve.
Siamo un bel gruppetto e non ci sono problemi ad accontentare chi preferisce la “via delle catene” (due pallini rossi) anche se le rocce sono bagnate e scivolose e chi, e io sono tra questi, la comoda via a mezzacosta che porta alle Pietre Strette (due triangoli rossi). Ci incontreremo a San Fruttuoso.
Poco oltre le case di Mortola ci dividiamo e mentre noi saliamo tranquilli nel lussureggiante bosco mediterraneo e alle 9 e mezzo sbuchiamo in località Toca gli altri scendono e si cimentano con le catene.
Ogni tanto il bosco si apre sul mare a picco. Ormai lontane, sul profilo del monte che si tuffa nell’acqua si riconoscono ancora le “batterie”.
Scavalchiamo un tronco che ostruisce il sentiero e poco sopra, in località Pietre Strette (10,25), troviamo un piccolo intoppo: una squadra di boscaioli non vuole lasciarci passare perché si sta accingendo a tagliare un grosso pino pericolante. Il pino avrà sicuramente la pazienza di aspettare una manciata di secondi! E infatti passiamo lo stesso e solo più tardi, scendendo accompagnati dal rumore della motosega, sentiamo il frastuono del grosso albero crollato.
Inizia la discesa con una splendida vista sulla baia. Sulla costa rocciosa che la divide  dalla Cala dell’Oro c’è una torretta costruita nel XVI secolo per proteggere l’insenatura di San Fruttuoso, conosciuta come Torretta Saracena, Torretta della Cala dell’Oro, Torretta Salvo d’Acquisto o più semplicemente Torretta.
Superiamo l’agriturismo I mulini, entriamo nel bosco dove troviamo tant’acqua come non ne avevo mai visto e siamo alla Torre dei Doria. Pochi gradini e la baia di San Fruttuoso di Camogli è tutta per noi: l’imponente abbazia, i portici bui e la luce abbagliante che sbuca tra gli archi, il mare calmo e l'acqua che scivola leggera sulla sabbia.
Quelli delle “catene” non ci sono ancora ma dopo un istante arriva di corsa Renato, avanguardia del gruppo, e lui, Bruno e Gianni si mettono a giocare e lanciano sassi piatti che saltellano sull’acqua.
A mezzogiorno il gruppo è completo e pronto per le foto. Il sole di fine novembre, basso sull’orizzonte, proietta ombre lunghe all’interno degli archi.
Prossima meta Base “0”, più di duecento metri di dislivello sui tornanti che si snodano nel bosco. Qui, come sempre, ci arrampichiamo sul grande masso a picco sul mare per la sosta del pranzo e solo dopo scopriamo che a pochi metri è stata allestita un’aerea piazzuola con comode panche. Da tenere a mente per la prossima gita sul Monte (per noi liguri il Monte con la M maiuscola è Portofino).
Sono quasi le due del pomeriggio quando ci rimettiamo in cammino verso Olmi su un bel sentiero panoramicissimo.
Costa della Pineta, tanti ulivi, un bel percorso lastricato e i terreni cintati, Mulino del Gassetta (che oggi è diventato un punto di ristoro e un museo) e le oche. Tra poco arriveremo alla Cappella di S. Gerolamo delle Gave che risale al XVII secolo e a quella dedicata alla Madonna della Neve (ore 15,40).
E’ l’ultima immagine della bella traversata che si conclude in gelateria a Santa Margherita. 17 chilometri, 1000 metri di ascesa, poco meno di 6 ore di cammino effettivo per noi, un po’ di più per il gruppetto che ha seguito l’altro itinerario.


22 febbraio 2013 - Traversata S. MARGHERITA - S. FRUTTUOSO - CAMOGLI

Sara, Elio, Lodovico, Nuccio, Renato, Giancarlo, Bruno, Paolo, Gianni, Franca

Giornata gelida. Dove trovare un luogo riparato dai venti di nord se non a Portofino?
Ieri, giovedì, avevamo rinunciato per via delle pessime previsioni. Oggi ci ritroviamo sul treno per scendere a Santa Margherita. Nella notte è nevicato sul Levante e ancora questa mattina, quando Sara è uscita da casa sua a Castiglione Chiavarese, i fiocchi imbiancavano il paese.
Alle 8,10 ci incamminamo verso l'ospedale di Santa dove inizia il percorso dei due rombi rossi che sale attraverso gli ulivi e le fasce. Sullo sfondo risaltano bianchi di neve lo Zatta e il Porcile.
Un pò prima di Pietre Strette svoltiamo a sinistra, arriviamo in località Bocche e poi a Ghidelli. I nomi li so perchè li trovo scritti sulle paline in legno del parco, per me utilissime. Il cielo intanto si è fatto azzurro e se non fosse che i guanti mi fanno piacere giurerei che la temperatura è mite.
Dall'alto faccio una zoomata sulla baia di S. Fruttuoso e sul mare che si insinua calmo a lambire la minuscola spiaggetta. Si sente il rumore di un motore: è un'imbarcazione o una motosega? Per il momento decidiamo che si tratta di un'imbarcazione.
Raggiungiamo Base "O"e infine San Fruttuoso. Il rumore che sentivamo non è di un'imbarcazione e nemmeno di una motosega ma di un martello pneumatico che fora la roccia. Da tempo sono in cantiere grandi lavori, in gran parte finanziati dalla Regione, per dare un volto nuovo al borgo. Il rumore che sentivamo non è di un'imbarcazione e nemmeno di una motosega ma di un martello pneumatico che fora la roccia. Da tempo sono in cantiere grandi lavori, in gran parte finanziati dalla Regione, per dare un volto nuovo al borgo.
10 minuti sulla spiaggia: mare calmo, niente vento ma nemmeno il sole che, nascosto da una leggera velatura, non gioca come le altre volte ad accendere riflessi che danzano sul'acqua.
Dalla spiaggia a Pietre Strette: di buona lena abbiamo affrontato la salita e solo il timore di ritrovarcela dopo il pranzo ci ha spinti a continuare quando abbiamo raggiunto l'agriturismo a Mulini. Al tavolo e alle panche finalmente faremo una sosta e ci rifocilleremo (ore 12,25).
Addio Pietre Strette, almeno per oggi. Sono le tredici ed è ora di proseguire. La prossima meta è Toca. Il mare è una distesa infinita di azzurro che si perde all'orizzonte. Vorrei poterlo fotografare dal largo, a bordo di un barca, con lo sfondo della scogliera che si erge maestosa, dei borghi colorati che circondano la spiaggia e dei monti che fanno da corona ...
Cala dell'Oro. Prima o poi scenderò fin laggiù. Per il momento sono a Toca dove facciamo la deviazione che porta al Semaforo Nuovo, una bellissima balconata sul Golfo Paradiso.
Bruno scatta una foto al gruppo. I miei bastoncini, appoggiati alla staccionata, restano lì mentre riprendiamo il cammino per tornare a Toca e proseguire. Scendo chiaccherando con l'uno e con l'altro finchè mi guardo le mani che non stringono niente. I bastoncini! Gianni torna indietro velocissimo e li recupera.
La gita volge al termine. Sul sagrato della chiesa a San Rocco facciamo l'ultima breve sosta prima della tranquilla discesa sulla bella crosa che porta a Camogli (ore 15,40).
Qualche breve nota: una quindicina i chilometri della traversata, un dislivello che guardando la carta dovrebbe essere di 900 metri vista la doppia salita ma che il gps registra di 1200, un freddo feroce che ci accoglie quando scendiamo alla stazione Brignole. Siamo stati fortunati


8 novembre 2012 - Traversata CAMOGLI - PORTOFINO VETTA - S. FRUTTUOSO - S. MARGHERITA

Claudio, Paolo, Franco M., Lodovio, Antonio, Dino, Maurizio, Sara, Patrizia, Renato, Franco S., Giuseppe, Gianni, Franca

Siamo proprio un bel gruppetto, complice il bel tempo e la temperatura mite. Un breve viaggio in treno e alle 8 partiamo dalla stazione di Camogli dove abbiamo trovato Sara ad aspettarci: faremo colazione a S. Rocco.
Ripreso il cammino attraversiamo le belle case di Mortola e poi ... ci dividiamo. Sette e sette. In perfetta parità formiamo due gruppi: uno farà la via delle "catene" (due pallini rossi), l'altro svolta a sinistra sul sentiero che porta alle Pietre Strette (due triangoli rossi vuoti). Ci ritroveremo insieme a San Fruttuoso.
Io faccio parte del secondo gruppo. Le paline segnaletiche che incontro sul cammino sono veramente tante: Toca, Sella Porcile e Semaforo Vecchio (9,30). Prossima tappa Pietre Strette.
Pietre Strette, bel crocevia di sentieri che disegnano sul promontorio una fitta ragnatela. Noi scendiamo a San Fruttuoso (cerchio vuoto rosso).
Il panoramico sentiero ci offre lo spettacolo della stupenda baia bagnata dal mare azzurro di una calma assoluta.
Troviamo chiuso l'agriturimo, che riaprirà a dicembre, e in breve siamo alla Torre Doria.
Dal buio degli archi della basilica la luce sembra danzare sull'acqua. Sono le 11,30 e i due gruppetti si sono riuniti per riprendere insieme il cammino.
Saliamo a Base "0" sul ripido sentiero dei pallini rossi e ci arrampichiamo sul grosso masso a picco sul mare (12,20). Anni fa da questa roccia la vista spaziava in tutte le direzioni; ora un grosso pino è cresciuto e ci ruba un po' di panorama.
Mangiamo e chiaccheriamo. Si accettano scommesse su un piccolo rimorchiatore che sembra fare una gran fatica a trainare una grossa chiatta. Avrà un motore anche la chiatta oppure no?
Scendiamo dal masso e ci incammiano verso Olmi con un panoramico sentiero a mezza costa. Attraversiamo uliveti addobbati a festa: sul fondo delle reti pugni di olive. Il Mulino del Gassetta, la Cappelletta delle Gave e la Madonna delle Neve sono le prossime tappe di questo piacevole percorso. Alle 15,40, a S. Margherita, salutiamo Sara che ha il treno in partenza e aspettiamo il nostro.
Una bella traversata


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14 aprile 2011 - Traversata SANTA MARGHERITA - SAN FRUTTUOSO - CAMOGLI

Paolo, Chiara, Mino, Franco S., Gianni, Franca

Partiti da Santa Margherita nei pressi dell'ospedale alle 8,35 seguiamo i due rombi rossi.
Prima breve sosta alle 9,15 alla Croce di San Siro.
Un pò prima di Pietre Strette deviamo per Base Zero (10,50) e scendiamo verso la bellissima baia di San Fruttuoso che troviamo animata dalla presenza di numerosi operai impegnati nei lavori di ristrutturazione. Noi sostiamo il tempo di scattare qualche foto (11,30) e poi lasciamo San Fruttuoso per risalire a Pietre Strette.
Il sentiero si inerpica ripido e c'è chi sale e chi scende: 200 studenti in gita scolastica e piccoli gruppetti tra i quali i nostri amici Elio e Cesare.
Alle 12,30 siamo a Pietre Strette dove il temporale ancora lontano ma in veloce viaggio verso levante ci fa ingozzare qualcosa a tempo di record.
Arriva la pioggia, leggera, poi un forte vento di burrasca, e qualcuno tra di noi letteralmente scappa per scendere velocemente a Ruta. Gli altri continuano a zigzagare sul monte di Portofino, strada per Ruta, deviazione, salita a Paradiso e discesa al Semaforo Nuovo, bellissimo balcone sul mare di Punta Chiappa e sulle vecchie batterie. Poi la pioggia insistente ci convince a scendere velocemente a San Rocco (15) e infine a Camogli (15,30).


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