17 luglio 2022 - CIMA NORD DI SERPENTERA da Pian Marchisio (Valle Ellero)
Stefano, Roberto
Ci mettiamo in cammino alle 7.25 da Porta di Pian Marchisio (dove abbiamo lasciato l’auto, m. 1634) alla volta del Rifugio Mondovì. Il tempo non è bello, una cappa d’umidità grava sui rilievi alpini del Basso Piemonte; ammiriamo l’imponente castello roccioso delle Saline prima che si serri il sipario di nubi precariamente sospeso sopra l’anfiteatro dell’Ellero.
Ci concediamo una breve sosta al Rifugio Mondovì-De Giorgio (m. 1755, ore 8) per poi proseguire spediti nella valletta del Rio Ciappa, puntando dritti alla bastionata rocciosa che sorregge la conca del Biecai. Il sentiero si innalza deciso con una serie di svolte fino a guadagnare lo stretto intaglio sommitale di Porta Biecai (m. 2004, ore 8.40) che dà accesso all’anfiteatro superiore.
Un timido sole accende i colori di questi pascoli in quota tenendoci gradita compagnia e ravvivando il paesaggio. Abbandoniamo il ramo principale del sentiero che volge a sinistra verso Porta Sestrera e il Colle del Pas, e prendiamo la traccia di destra che si innalza in diagonale sul fianco di un profondo solco. Guadagnata una terrazza laterale e dopo aver attraversato un lungo pianoro, raggiungiamo l’ampia conca che ospita il Lago delle Moie (m. 2113, ore 9.15) il cui toponimo sta a indicare la presenza di un terreno paludoso e acquitrinoso. Le mucche, che sicuramente soffrono tantissimo questa grande siccità, si abbeverano avidamente in un ramo stagnante del lago.
Noi aggiriamo le Moie a settentrione per poi puntare decisamente - un po’ su sentierino non segnato, un po’ navigando a vista - verso la Cima Nord di Serpentera situata sulla displuviale tra le valli Ellero e Pesio (m. 2358, ore 10). Il sipario cala definitivamente ed è un gran peccato: poco frequentate ma estremamente panoramiche, le Cime di Serpentera sono uno spettacolare balcone sul Massiccio del Marguareis che dovrebbe stagliarsi proprio di fronte a noi.
Per il ritorno scegliamo una via alternativa che ci permetta di disegnare un anello. Nonostante la visibilità assai precaria, scendiamo fuori sentiero in direzione nord-est fino al Colletto delle Rocche di Serpentera (m. 2206) dove intercettiamo l’itinerario segnato che conduce giù alla Sella Pontetto sotto il Pian Marchisio. Roberto è un po’ dispiaciuto di non poter vedere le Rocche di Serpentera delle quali riusciamo a distinguere la cresta frastagliata solo per pochissimi istanti.
Il fondovalle Ellero si avvicina sempre più: evitiamo di seguire la stradina pastorale per Sella Pontetto (per non dover poi risalire fino alla macchina) e imbocchiamo un ripido sentierino che scende direttamente a Porta di Pian Marchisio (ore 11.45) dove completiamo il nostro anello: una bella gita parzialmente guastata, nella sua panoramicità, dalle condizioni meteo non ottimali.
23 giugno 2019 - LAGO DELLE MOIE E RIFUGIO MONDOVI’ da Pian Marchisio (Valle Ellero)
Stefano, Chiara, Alessandro
Prima camminata di Alessandro in montagna e devo dire che si è comportato proprio bene: mai un lamento, tanta curiosità e nessun timore in un tratto ripido di discesa e nell’attraversamento dei ruscelli. Percorso ovviamente breve ed elementare in un angolo delle Alpi Liguri ameno e suggestivo che offre il meglio di sé proprio in questo periodo quando fioriscono i rododendri e quando l’erba è ancora tenera e verde.
Con la Panda 4x4 risaliamo il solco dell’Ellero fino alla Porta di Pian Marchisio (m. 1634, 10 km sopra Rastello e 5 km sopra il Ponte Murato) dove termina la strada carrozzabile e dove lasciamo l’auto. La mattinata è fresca e splendida e il grande caldo che infuocherà la seconda metà di giugno è ancora da arrivare.
Ci incamminiamo lungo la sterrata che scende nell'ampia piana pascoliva di Pian Marchisio e procede a lato del torrente con bella vista sulla parete nord delle Saline; sotto la bastionata è già visibile il Rifugio Mondovì De Giorgio, meta della nostra gita. Alessandro è felice e pimpante nonostante l’ennesimo raffreddore; starnutisce e ride, e tra uno starnuto e l’altro si diverte a tirare i sassolini nell’Ellero.
Alla confluenza con la valletta del Rio Ciappa, lascio Chiara e Alessandro proseguire da soli verso il rifugio e salgo veloce tra i prati e i rododendri fino a intercettare la bella mulattiera che conduce alla Porta Biecai (m. 1998). Al bivio successivo prendo a destra per il Lago delle Moie (m. 2113), piccolo specchio d’acqua incastonato in una conca appartata e meravigliosa, a sua volta incorniciata dalle maestose cime delle Liguri.
Oggi, però, quello che più mi preme è scendere in fretta al Mondovì (m. 1761) per vedere cosa fa Alessandro. Ed eccolo lì che zampetta allegro sul piazzale del rifugio. Non sta fermo un attimo: raggiunge l’antica “sella” in pietra dove veniva prodotto e stagionato il formaggio, e guardando i piccoli nevai sotto il Mongioie mi dice: “Voglio andare dalla neve!”. “La prossima volta”, gli rispondo.
Dopo un’abbondante pasta al ragù, divorata da tutti e tre, e una bella fetta di crostata ciascuno, ci mettiamo sulla via del ritorno mentre una cerchia di nubi si posa sullo spartiacque che chiude a nord l’anfiteatro dell’Ellero. Le mucche, l’attraversamento dei ruscelli, i fischi delle marmotte ... quante cose incuriosiscono Alessandro che non la smette più di fare domande.
E’ stata proprio una bella giornata, una di quelle in cui tutte le cose filano nel migliore dei modi. Salendo in macchina, prima di crollare in un sonno profondo, esclama ancora: “Poi ci torniamo in montagna!”.
23 aprile 2017 - PUNTA MARGUAREIS da Carnino Superiore
Stefano, Roberto
Gran bella gita al Marguareis in compagnia di Roberto e splendido anello, sopra il prato della Chiusetta, tra le pieghe carsiche e le numerose doline che punteggiano il versante sud-orientale della montagna.
Partiamo alle 7.40 da Carnino Superiore (m. 1397) e con una tranquilla salita raggiungiamo la Gola della Chiusetta (m. 1815). Il cielo è sereno e tale dovrebbe mantenersi per il resto della giornata; la copertura di nubi basse che durante il viaggio ci ha accompagnato fin oltre Ponte di Nava staziona immobile sui mille metri di quota.
Al grande prato della Chiusetta, dove pensavamo di trovare molta più neve, lasciamo alla nostra sinistra la mulattiera diretta al Colle dei Signori e svoltiamo a destra per imboccare, fuori sentiero, il grande vallone che sale a nord-ovest in direzione del Passo della Gaina. Superato un tratto un po’ più ripido, sbuchiamo sul ripiano superiore alla base del grande anfiteatro che culmina con la cima del Marguareis. Procediamo ora su ottima neve trasformata verso l’evidente insellatura del Passo della Gaina mentre alla nostra destra si apre il bel vallone che sale al Colle dei Torinesi e che decideremo poi di percorrere in discesa. L’ambiente è solare e suggestivo, con piccoli inghiottitoi che bucano qua e là il manto nevoso.
Al Passo della Gaina (m. 2357, confine Italia-Francia) ci ricongiungiamo con l’itinerario estivo che abbiamo lasciato alla Chiusetta e che ora sale, sul versante opposto, dal Rifugio Don Barbera. Il crestone meridionale del Marguareis, piuttosto ripido nella prima parte, è ormai quasi completamente asciutto. Solamente in alto ritroviamo la neve, dura abbastanza per non sprofondare ma non così dura da farci scivolare: i ramponi oggi resteranno negli zaini.
Roberto è ancora in maglietta maniche corte nonostante la temperatura sia sensibilmente calata e un venticello fastidioso spiri costantemente da occidente: non mi capacito di come possa resistere vestito così leggero; e infatti non resiste: a un certo punto, poco sotto la cima, lo rivedo imbacuccato di tutto punto.
Un gruppetto di escursionisti sta intanto marciando sotto di noi verso il Colle dei Torinesi.
Alle 10.55 raggiungiamo la croce di vetta (m. 2651) dove faccio subito una foto a Roberto nella sua perfetta - e per lui insolita - tenuta “d’alta quota”. Grosse cornici orlano la sommità della vertiginosa parete che precipita sul versante del Pesio mentre tutt’intorno il panorama è magnifico: Roberto, alla sua prima volta sul Marguareis, ne è estasiato.
Mezzi intirizziti dal freddo consumiamo un veloce spuntino dopodichè ci caliamo giù per i ripidi pendii che portano al Colle dei Torinesi (m. 2450). Da qui possiamo vedere la linea di discesa che decidiamo di seguire e che ci porterà a congiungerci con l’itinerario di salita poco sopra la piana della Chiusetta.
Il percorso è bellissimo: un dedalo di facili canali nevosi ci permette di uscire da questo piccolo labirinto carsico. Con divertenti scivolate sfruttiamo le ultime lingue di neve fino ad affacciarci sul grande prato che segna la conclusione del nostro piccolo anello.
Ancora tre quarti d’ora di discesa e infine, alle 14 in punto, facciamo ritorno a Carnino, ampiamente soddisfatti per questa escursione molto ben riuscita.
13 settembre 2014 - PUNTA MARGUAREIS da Carnino Superiore
Stefano
Gita di fine estate al Marguareis in una giornata di tempo finalmente splendido.
Partito alle 8 dall’antico villaggio brigasco di Carnino Superiore (m. 1397), in un’ora esatta di marcia sono al Passo delle Mastrelle (m. 2061), porta d’accesso all’altipiano carsico di Piaggia Bella. Il sentiero (A4) prosegue lungo il margine occidentale dell’anfiteatro e, dopo aver toccato il Passo della Croce (m. 2146), raggiunge la conca pascoliva ai piedi di Punta Emma.
Qui abbandono l’itinerario per il Colle del Pas e imbocco a sinistra la traccia che sale ripida fino allo stretto intaglio di Colle Palù (o Passo delle Capre, m. 2520): alcune funi e qualche gradino d’acciaio rendono più sicuro e agevole il cammino.
Tagliando poi a mezzacosta il versante meridionale della Cima Bozano giungo in leggera discesa alla marcata depressione del Colle dei Torinesi (m. 2450) dove sbuca l’omonimo canale che incide a settentrione la poderosa bastionata calcarea del Marguareis.
Tra erba e detriti rimonto velocemente il pendio terminale e alle 10.20 sono in vetta (m. 2651). Gran bel panorama sul crinale di spartiacque che dal roccioso Castello delle Aquile scende al Passo Scarasson per risalire poi verso la Cima della Fascia; sullo sfondo, nel cielo limpido, si stagliano nitide le Alpi Marittime tra le quali spicca inconfondibile il profilo trapezoidale della Serra dell’Argentera.
Al ritorno seguo il comodo sentiero che porta al Passo della Gaina preferendolo alla più ripida “via diretta” che percorre invece il filo del crestone meridionale del Marguareis. Poco prima del passo svolto a sinistra e inizio a scendere lungo una traccia poco marcata (un po’ di ometti e rari segnavia sbiaditi) in direzione del grande prato della Chiusetta. Quando intercetto l’itinerario di mezzacosta (A3b) che collega il Passo della Croce alla Vastera delle Strie (o Valle dei Maestri), lo seguo verso destra e in breve raggiungo il fondo del vallone dove incontro la mulattiera (A3) che sale al Rifugio Don Barbera.
Infine tranquillo rientro alla macchina passando per l’alpeggio delle Celle di Carnino (o Selle di Carnino, m. 1933) e per la Gola della Chiusetta (m. 1815). Durante la gita ho visto qualche camoscio, parecchie marmotte e soprattutto tantissime stelle alpine: dal Colle Palù al Marguareis i prati ne erano tappezzati ed era impossibile camminare senza calpestarle.
20 settembre 2013 - PUNTA MARGUAREIS da Carnino Superiore
Stefano
Nell’ultima gita dell’estate ho fatto un bellissimo anello nel cuore del Marguareis. Con un po’ di enfasi lo si potrebbe anche chiamare il giro delle tre valli (Tanaro-Ellero-Pesio) o il giro dei tre passi (Colle del Pas-Porta Marguareis-Colle dei Torinesi): fatto sta che permette di ammirare tutti i versanti e gli angoli più suggestivi di questo imponente massiccio calcareo.
Partito da Carnino Superiore (mt. 1397) e salito attraverso il Passo delle Mastrelle (mt. 2061), ho raggiunto la Conca di Piaggia Bella dove passa il nuovo “Sentiero Flavio Sordella”. Seguendo quest’ultimo ho proseguito fino al Colle del Pas (mt. 2342), per poi scendere dalla parte opposta verso il piccolo Lago Rataira (mt. 2171).
Il “Sentiero Flavio Sordella”, ottimamente segnato, abbandona ora la testata della Valle Ellero e sale a Porta Marguareis (mt. 2288) al di là della quale si spalanca il selvaggio Vallone del Marguareis (testata di Valle Pesio). Quindi, con percorso accidentato tra rocce e massi, scende fino alla base del conoide del Canalone dei Torinesi.
Qui un cartello informativo raccomanda il corretto utilizzo del kit da ferrata lungo la nuova variante “Sordella” (attrezzata con pedane e funi d’acciaio) che si innalza sul fianco sinistro orografico del canale.
All’inizio dei Torinesi incontro un escursionista e insieme raggiungiamo l’attacco della via “Sordella”: non avendo imbraghi e moschettoni e ritenendo non prudente percorrerla senza adeguata attrezzatura, preferiamo proseguire lungo il canalone fin sotto il salto roccioso terminale a destra del quale si trova la classica via d’uscita. Un vecchio moncone di corda tranciato ci facilita gli ultimi metri di salita su sfasciumi alquanto instabili. Poco più in alto una corda di canapa in buono stato aiuta a superare un piccolo salto roccioso ed una cengetta esposta.
Al Colle dei Torinesi (mt. 2450) saluto l’escursionista e in breve sono in vetta al Marguareis (mt. 2651).
Ad occidente bel panorama sulla Cima della Fascia e verso le Alpi Marittime: in basso a destra il roccioso Castello delle Aquile. Dalla parte opposta (sud-est) l’ampio vallone che scende fino al prato della Chiusetta e che percorrerò al ritorno.
Seguendo il crestone meridionale del Marguareis scendo al Passo della Gaina dove svolto a sinistra abbandonando l’itinerario segnato per il Rifugio Don Barbera. Il tratto tra il Passo della Gaina e il grande ripiano della Chiusetta non è percorso da un vero e proprio sentiero ma da un susseguirsi di tracce più o meno sequenziali: comunque il percorso è talmente logico e il terreno prativo talmente comodo, che per scendere a Carnino è preferibile passare di qui piuttosto che dal Don Barbera. Inoltre in questo vallone è facile imbattersi in veri e propri branchi di camosci.
Al prato della Chiusetta (mt. 1815) ritrovo la mulattiera per Carnino. Ancora una mezz’oretta a passo veloce e sono alla macchina. In conclusione è stato proprio un bel giro, non eccessivamente lungo e neanche troppo faticoso: forse il miglior itinerario per poter avere una visione completa di questa grande montagna delle Liguri.
12 giugno 2013 - PUNTA MARGUAREIS da Carnino Superiore
Stefano
Avendo solo la mattinata a disposizione, mi metto in cammino prestissimo (ore 5.50) da Carnino Superiore (mt. 1397) e con passo veloce raggiungo il verdissimo pianoro della Chiusetta (mt. 1815).
Qui abbandono la mulattiera che porta al Rifugio Don Barbera e seguo sulla destra una labile traccia (non segnata) che sale nel vallone in direzione del Passo della Gaina. Sopra i 2200 metri incontro la prima neve che (al 12 giugno!) ricopre ancora il versante sud-orientale del Marguareis.
Procedendo speditamente su ottima neve portante arrivo al Passo della Gaina (mt. 2357), alle pendici meridionali del Marguareis, sullo spartiacque Tanaro-Roia (confine Italia-Francia).
Al passo svolto a destra e risalgo il crestone che nella parte bassa è completamente pulito. Superato il tratto più ripido incontro nuovamente la neve che qui è però infida: alcune grosse camere d’aria si sono create tra la superficie e il sottostante terreno roccioso. Di conseguenza devo procedere con cautela verificando, ad ogni passo, la consistenza del manto con i bastoncini.
Alle 7.40 sono in vetta al Marguareis (mt. 2651). Grosse cornici di neve orlano la poderosa bastionata calcarea sul lato della Valle Pesio. Il panorama è molto suggestivo e tra i vapori del primo mattino emergono le cime più alte delle Liguri.
In discesa percorro lo stesso itinerario anche se mi sarebbe piaciuto passare dal Rifugio Don Barbera: purtroppo il tempo a mia disposizione stringe.
Non esiste un vero e proprio sentiero che dal Passo della Gaina scenda direttamente al pianoro della Chiusetta ma ha poca importanza: sbagliare strada qui è impossibile. Del resto è questo il percorso più logico e veloce per chi voglia fare il Marguareis da Carnino.
Al grande prato ritrovo la comoda mulattiera che mi porterà a Carnino: alle 9.30 sono già di ritorno alla macchina.
6 ottobre 2012 - PUNTA MARGUAREIS da Carnino Superiore
Stefano
Dopo essermi lasciato alle spalle le nubi basse sulla Liguria e sulla pianura piemontese, sono partito da Carnino Superiore sotto uno splendido cielo azzurro (ore 7.20).
Al Pian Ciucchea ho svoltato a destra e sono salito al Passo delle Mastrelle che dà accesso al grande anfiteatro carsico di Piaggia Bella. Nei pressi della Capanna Saracco-Volante ho incontrato il nuovo sentiero “Flavio Sordella” inaugurato alla fine dell’estate.
Questo itinerario parte dal Rifugio Garelli, risale il Canalone dei Torinesi fino all’omonimo colle, svolta a sinistra per il Colle Palù, scende nella Conca di Piaggia Bella, risale al Colle del Pas e rientra nel Vallone del Marguareis attraverso Porta Marguareis per tornare infine al Garelli: in totale circa 3 ore di cammino. I passaggi su roccia all’uscita del Canalone dei Torinesi sono stati attrezzati con nuove corde fisse e scalini di ferro.
Funi d’acciaio rifasciate in plastica e pedane di ferro sono state sistemate anche nei punti più ripidi della traccia, da me percorsa, che da Piaggia Bella sale al Colle Palù.
Dopo il Colle Palù ho tagliato a mezzacosta le pendici meridionali della Cima Bozano per arrivare in discesa all’ampio Colle dei Torinesi.
Infine ho risalito le ultime balze che conducono in vetta al Marguareis (ore 9.25).
In basso un fitto tappeto di nubi si estende a perdita d’occhio mentre quassù l’atmosfera è limpida, la visibilità è ottima e si sta bene anche in maglietta maniche corte.
Al ritorno ho seguito il sentiero che taglia le pendici sud-orientali del Marguareis al centro di un grandioso ambiente carsico: in questo tratto ho incontrato diversi branchi di camosci che già portano lo scuro “abito” invernale.
Poco prima del Passo della Gaina ho abbandonato il sentiero e ho proseguito la discesa lungo l’ampio vallone che sfocia direttamente nel verde pianoro della Chiusetta dove passa la mulattiera Carnino-Rifugio Don Barbera.
Al Pian Ciucchea (bivio per il Passo delle Mastrelle) ho chiuso l’anello e alle 11.20 ho fatto ritorno alla macchina.
10 settembre 2011 - RIFUGIO GARELLI e PUNTA MARGUAREIS da Pian delle Gorre
Stefano e Chiara
In questo caldo sabato di settembre abbiamo deciso di far visita alla bella Valle Pesio.
Partiti da Pian delle Gorre alle 8.30 con buon passo abbiamo raggiunto il Gias Sottano di Sestrera. Al bivio presso la fontana del gias abbiamo preso il sentiero H8 che volge a sinistra e guadagna quota nella maestosa abetaia.
Il sole ci accoglie al Gias Soprano di Sestrera al cospetto della formidabile bastionata rocciosa del Marguareis.
Alle 10.40 arriviamo al bellissimo Rifugio Garelli. Completamente distrutto da un incendio nell'autunno 1987, fu interamente ricostruito e venne inaugurato il 13 ottobre 1991.
Dopo aver salutato Chiara che si è fermata al rifugio, raggiungo velocemente il Laghetto del Marguareis e risalgo il conoide detritico che adduce al Canalone dei Torinesi. Su sfasciume alquanto instabile percorro velocemente il canale fino al tratto attrezzato con la corda fissa. ATTENZIONE: poichè la corda sfrega contro uno spuntone roccioso (in alto a destra) consiglio di verificarne, per quanto è possibile, l'integrità e la tenuta.
Dopo aver superato alcuni facili salti rocciosi ed una cengetta un po' esposta (F+) sbuco sul crinale di spartiacque in corrispondenza dell'ampio Colle dei Torinesi. Non mi resta che seguire l'arrotondata dorsale che conduce dolcemente sul Marguareis.
Alle 10.50 sono in vetta: dal Rifugio Garelli ho impiegato un'ora esatta. Da un intaglio nella roccia si può scorgere la poderosa bastionata calcarea che costituisce la parete nord del Marguareis.
Dopo aver scattato alcune foto al panorama circostante riprendo lestamente la via del ritorno (non voglio fare aspettare troppo Chiara).
Dopo aver raggiunto Chiara al rifugio facciamo ritorno al laghetto e prendiamo il sentiero H1 che discende il bel Vallone del Marguareis.
Al Gias Sottano di Sestrera chiudiamo l'anello. Non ci resta che raggiungere la strada sterrata alla radura del Saut e percorrerla in discesa fino a Pian delle Gorre.
Alle 16 in punto facciamo ritorno al bellissimo prato di Pian delle Gorre contenti e soddisfatti per questa bella gita.
8 settembre 2011 - PUNTA MARGUAREIS da Carnino Superiore
Dino, Lodovico, Mino, Renato, Chiara, Gianni, Franca
Il tempo bello e stabile di questo inizio di settembre ci ha convinto a salire sul Marguareis, la cima più alta delle Alpi Liguri.
Partiti da Carnino Superiore (mt 1397) alle 8,15, ai prati di Pian Ciucchea abbiamo abbandonato il sentiero per il Rifugio Don Barbera e abbiamo imboccato quello che sale ripido al Passo delle Mastrelle.
Alle 9,40 superiamo il Passo delle Mastrelle (mt 2023) e alle 10,05 raggiungiamo il Passo della Croce a quota 2146 (qui un cartello segnala la deviazione per il Rifugio Don Barbera).
In breve siamo alla Conca di Piaggia Bella sotto la quale si trova un vastissimo sistema carsico (uno dei più estesi in Italia). Nella conca si aprono gli ingressi di oltre 50 grotte ed è questo uno dei motivi della presenza della Capanna Scientifica Saracco-Volante. In quest'area ha inizio anche la Grotta di Piaggia Bella che, con i suoi quasi 40 km di sviluppo e gli oltre 900 mt di profondità, costituisce il più lungo e profondo complesso ipogeo presente nel massiccio del Marguareis (fonte: www.alpicuneesi.it).
Sotto il Colle del Pas svoltiamo a sinistra (ore 10,30) e prendiamo il ripido sentiero che sale al Passo delle Capre (o Passo Palù).
Alle 11,25 sono al colle (mt 2485). Il caldo, che anche in quota si fa sentire, raddoppia la fatica.
Alle mie spalle si possono vedere il Colle del Pas e la Cima Pian Ballaur. Dinnanzi a me si staglia la poderosa mole del Marguareis.
Il paesaggio carsico che caratterizza il versante sud-orientale del Marguareis è grandioso.
Dopo aver faticato non poco raggiungo finalmente la cima (ore 12,15). Il gruppo è sfilacciato: chi è arrivato da tempo e chi deve ancora arrivare. Bellissimo il panorama verso le Marittime.
Sostiamo in vetta sotto un sole caldo e alle 13,30 iniziamo la discesa lungo la cresta meridionale del Marguareis che in alcuni tratti risulta parecchio ripida.
Dopo aver abbandonato il crinale al Passo della Gaina, attraversiamo doline e inghiottitoi ed arriviamo al Rifugio Don Barbera (ore 14,55) dove ci fermiamo per una sosta ristoratrice.
La strada per Carnino è ancora lunga. Il sentiero si snoda ora tra rocce e praterie, passa accanto ad alcune malghe in località Selle di Carnino e si inoltra nella Gola della Chiusetta.
Raggiungeremo Carnino alle 17,20.
10
settembre 2009 - PUNTA MARGUAREIS da Carnino Superiore
Dino,
Paolo, Renato, Mino Gianni, Franca
Dopo
qualche anno siamo tornati su questa bella montagna delle Alpi Liguri
scegliendo il percorso più semplice che passa dal nuovo rifugio
DON BARBERA. Il tempo è stato discreto ma in mattinata nuvole
scure e minacciose hanno fatto temere un peggioramento. Partiti da
CARNINO alle 8 e 20 con una veloce camminata abbiamo raggiunto la
GOLA DELLA CHIUSELLA e i prati del GIAS DI S. DOMENICO con molte mucche
al pascolo. Il sentiero è ben tracciato e segnato da grandi
ometti ben visibili. Alle 10 e 25 siamo arrivati al rifugio DON BARBERA
dove abbiamo fatto una breve sosta prima di riprendere la salita tra
le doline carsiche. Alle 11 e 20 eravamo al COLLE DELLA GAINA dove
inizia il tratto più ripido della cresta sud del MARGUAREIS
e alle 11 e 50 siamo arrivati in vetta. Il panorama non è stato
eccezionale per le nubi e la foschia. Suggestivo lo spettacolo della
verticale parete nord con la vista della VALLE PESIO ed il RIFUGIO
GARELLI. In vetta abbiamo trovato un sacerdote e due ragazzi di Imperia.
Breve sosta a causa del freddo e alle 12 e 30 abbiamo iniziato una
tranquilla discesa incontrando, prima del colle della Gaina, un botanico,
un fotografo e soprattutto un bellissimo cespo di stelle alpine. Sosta
al rifugio e poi di nuovo in marcia sullo stesso itinerario della
salita per raggiungere Carnino Superiore alle 16 e 30.
5
settembre 2009 - PUNTA MARGUAREIS da Carnino Superiore
Stefano e Chiara
Giornata
splendida: cielo limpido e terso, non caldo.
Siamo partiti da Carnino Superiore alle 8.30.
Salita per la gola della Chiusetta fino al rifugio Barbera, raggiunto
alle 10.45, dove la Chiara si è fermata.
Da solo, a passo spedito, ho continuato fino alla vetta del Marguareis
raggiunta alle 11.45.
Panorama grandioso a 360 gradi.
A ovest, nitidissima, la catena delle Marittime dal Bego al Matto.
A sud il mare, la Bertrand e Briga Marittima.
Discesa
per lo stesso itinerario fino al Don Barbera raggiunto alle 12.30,
dove io e Chiara abbiamo mangiato.
Tranquillo ritorno a Carnino alle 15.15.
7
giugno 2009 - RIFUGIO GARELLI e CIMA NORD DI SERPENTERA da Pian delle Gorre
Stefano e Chiara
Partenza
da Pian delle Gorre alle 8,15 e arrivo al Rifugio Garelli alle 10,45
dove Chiara si ferma.
Stefano prosegue per la Porta Sestrera e arriva sulla Cima Nord
di Serpentera.
A alle 12,15 è di ritorno al Garelli.
La discesa
è dal Laghetto del Marguareis e lungo il vallone.
Arrivo all'auto
alle 15,30.
Tempo
bello e caldo.
Neve dal Garelli in su e lungo il Vallone del Marguareis.
La neve è compatta e sulle cime c'è una spolverata di
neve fresca.
25
e 26 settembre 1983 - PUNTA MARGUAREIS da Certosa di Pesio (non in
vetta)
Gianni,
Stefano, Franca
Prima
escursione di due giorni per Stefano che ha nove anni. Partiti da
Certosa di Pesio con il gruppo dell'ULE abbiamo dormito al rifugio
Garelli. La mattina della domenica abbiamo risalito il canalino dei
Torinesi ma alcune scariche di pietre dovute al gruppo che saliva
sopra di noi ci ha allarmato e così, anche se ormai eravamo
già in alto sul canalino, siamo scesi e abbiamo raggiunto il
rifugio.