21 agosto 2021 - M. MONDOLE’ dalla cabinovia Rossa (Prato Nevoso)
Stefano, Alessandro
Un altro monte oltre i duemila metri per Alessandro: dopo il Cusna (m. 2121), oggi è la volta del Mondolè (m. 2382).
Giornata di tempo discreto, perfettamente in linea con ciò che ci si può attendere in estate sulle Alpi Liguri: all’alba il cielo è completamente sereno; poi da metà mattinata sopraggiungono con svizzera puntualità - dapprima con discrezione, poi via via con maggior invadenza - le nubi di calore che avviluppano dentro una grigia caligine tutto ciò che sta sopra i duemila metri.
A Prato Nevoso abbiamo preso la nuovissima cabinovia “Rossa” che ha rimpiazzato la datata e lenta biposto, con Alessandro incantato e rapito dai complessi meccanismi di stazione: fosse stato per lui, avrebbe girato su e giù in cabina tutto il giorno.
Dall’arrivo dell’impianto siamo scesi per cresta al Rifugio Balma; quindi abbiamo imboccato il sentiero F03 che con lunghi traversi aggira a sinistra i contrafforti del Mondolè raggiungendone il costone meridionale. Sulle ultimi facili roccette che richiedono appena l’uso delle mani Alessandro si è lanciato sicuro e senza indugi. In cima visibilità scarsa, un po’ di vento ma assolutamente niente freddo.
Al ritorno abbiamo compiuto l’anello tutto intorno alla gigantesca dolina di origine carsica del versante nord, sul fondo della quale - praticamente sotto la verticale della vetta - si trova il minuscolo Laghetto del Mondolè. Poi, col calar della quota, la nebbia si è dissolta e il sole ci ha accompagnato nell’ultimo tratto di discesa fino alla Balma affollatissima di gente e di macchine, quest’ultime decisamente troppe per i miei gusti.
Infine ultimo tratto di risalita fino alla stazione a monte della cabinovia sotto un sole cocente: “la cabinovia più bella di tutto il mondo”, almeno così l’ha definita Alessandro. E’ stata una gita ben riuscita.
17 novembre 2017 - M. MONDOLE' da Prato Nevoso
Stefano, Roberto
Dalla “quasi estate” al “quasi inverno” nel giro di due settimane senza praticamente passare per l’autunno: l’intensa e rapida perturbazione di domenica 5 novembre ha depositato sulle Alpi Sud-occidentali un buon quantitativo di neve che il successivo abbassamento delle temperature e la progressiva diminuzione delle ore di luce ha in gran parte preservato e consolidato.
Oggi la giornata è splendida con cielo limpido e aria frizzante: condizioni perfette per la prima ciaspolata della stagione. Partiamo (io e Roberto) dal piazzale delle seggiovie Rosso e Caudano di Prato Nevoso (m. 1550) alle 7.50 e risaliamo le piste da sci fino al Colle della Balma (m. 1883, ore 8.50).
Qui imbocchiamo la strada pastorale che taglia a mezzacosta i fianchi orientali del Mondolè e la seguiamo, in leggera discesa, fin sotto il Dente del Seirasso; dopodichè, su buona neve compatta, raggiungiamo l’ampia conca pascoliva del Gias Seirasso (m. 1926) al centro del pittoresco anfiteatro dominato dalla cuspide rocciosa della Rocca dell’Inferno.
Per candide distese immacolate e scavalcando caratteristiche “dune” di neve, in un ambiente via via sempre più invernale e suggestivo, guadagniamo la dorsale di spartiacque Corsaglia-Ellero alla Colletta Seirasso (m. 2092, ore 10.20); in fondo, nel cielo azzurro, ci appare la vetta abbondantemente innevata del Mondolè.
Ai piedi del crestone meridionale leviamo le ciaspole, che ci sarebbero d’impiccio nell’ultimo tratto ripido, e calziamo prudenzialmente i ramponi per non doverli poi mettere magari in una situazione scomoda. In realtà l’unica insidia, se così si può chiamare, è rappresentata dai buchi nella neve, particolarmente subdoli poiché non visibili fin tanto che non ci si finisce dentro. Occorre essere bravi e fortunati a evitare le gibbosità apparentemente innocue del manto e a passare alla larga da massi e roccette affioranti intorno alle quali spesso le nevicate non riescono a colmare completamente ogni anfratto e cavità. Procediamo quindi con cautela verificando coi bastoncini la tenuta della neve prima di appoggiarci gli scarponi.
In vetta al Mondolè (m. 2382, ore 11.40) niente vento e temperatura gradevole. Roberto è entusiasta e rivaluta appieno queste montagne alle spalle di Prato Nevoso che in passato ha sempre snobbato ritenendole, a torto, di scarso interesse escursionistico per la vicina presenza degli impianti da sci. Sgranocchiamo in piedi le nostre provviste senza staccare gli occhi dal magnifico panorama che ci circonda: Argentera, Monviso, Artesina, Mongioie, Antoroto, Marguareis. Salutiamo due scialpinisti, saliti per la cresta est, che si accingono a scendere dalla parte opposta verso la Colla Bauzano e iniziamo la discesa anche noi; inizialmente ricalcando scrupolosamente le nostre impronte per non rischiare di sprofondare in qualche buco; poi, sempre con i ramponi ai piedi (e le ciaspole sullo zaino), abbandoniamo il percorso fatto in salita e ci buttiamo sulla sinistra giù per gli ampi e ripidi pendii, su pendenze a tratti anche sostenute, fino a incrociare la strada pastorale non lontano dalla Balma. Breve risalita nuovamente con le ciaspole e infine discesa sulle piste appena fresate dai gatti in vista dell’apertura di domani, sabato 18 novembre; anche Artesina e Limone apriranno: non ricordo un inizio di stagione tanto anticipato nelle stazioni del Basso Piemonte.
Sempre parlando di ricordi, mi torna alla mente una gita bellissima fatta ben 35 anni fa, sempre qui al Mondolè, insieme ai miei genitori e al gruppo dell’U.L.E. Era il 30 ottobre 1982 e partimmo dal Colle del Prel; dopo la Balma trovammo la neve, abbondantissima. Avevo solo otto anni e nonostante la fatica e gli scarponcini completamente zuppi mi divertii un mondo e per la prima volta impugnai la piccozza.
Tornando a oggi, siamo stati molto fortunati ad azzeccare l’accoppiata neve e sole veramente perfetta. Alle 14.25 facciamo ritorno alla macchina; abbiamo le gambe un po' indolenzite ma possiamo archiviare con piena soddisfazione la prima ciaspolata della stagione.
24 aprile 2014 - M. MONDOLE’ da Prato Nevoso
Stefano
Sulle Alpi Liguri c’è ancora tanta neve e così colgo l’occasione per un’ultima ciaspolata al Mondolè.
Posteggio la macchina nel piazzale delle seggiovie “Rosso” e “Caudano” (m. 1550) e con le ciaspole ai piedi risalgo le piste da sci fino al Colle della Balma (m. 1883). Il cielo è sereno e dai monti verso il fondovalle spira una brezza fresca e leggera.
Al Colle della Balma imbocco la strada pastorale che conduce alla Sella Brignola e che taglia a mezzacosta il versante orientale del Mondolè. Solo il margine di strada lato valle è sgombro di neve; dalla parte opposta, invece, il manto nevoso forma un piano inclinato che si raccorda perfettamente con il pendio soprastante. Di conseguenza preferisco togliere le ciaspole per un breve tratto e proseguire a piedi sul bordo della strada.
Rimesse le ciaspole, raggiungo il bel poggio panoramico sotto il Dente del Seirasso. Il breve traverso che immette nel vasto anfiteatro superiore si rivela più ostico del previsto: la neve è dura e non ho i ramponi. Devo quindi togliere le ciaspole una seconda volta, scendere di qualche decina di metri e risalire tra rocce e cespugli di rododendri.
Il paesaggio è ora morbido e rilassante. Passo accanto al Gias Seirasso (m. 1926) e, tra dune di neve color sabbia del Sahara, raggiungo la Colletta Seirasso (m. 2092) sullo spartiacque Corsaglia-Ellero. Svolto a destra e procedo in direzione nord verso il vicino Mondolè attraversando il vasto tavolato che degrada dolcemente verso l’alpeggio Piandimale. Nel punto in cui incrocio il sentiero E9 proveniente dalla Balma, mollo zaino, ciaspole e bastoncini e risalgo velocemente il costone sud del Mondolè sgombro di neve. Dalla vetta (m. 2382) si gode il consueto e strepitoso panorama circolare. I versanti nord delle Liguri risultano ancora abbondantemente innevati.
Recuperata la mia roba e rimesse le ciaspole, scendo direttamente lungo i pendii orientali del Mondolè fino a incrociare la strada che riporta alla Balma. Infine tranquillo ritorno alla macchina sotto un bel sole caldo. A Prato Nevoso ripongo le ciaspole nella custodia e do loro un arrivederci al prossimo inverno.
27 ottobre 2013 - M. MONDOLE' da Prato Nevoso
Stefano
Ennesima giornata instabile in quest’autunno mite e perturbato. Hai voglia a dire che il fine settimana sarebbe stato all’insegna dell’alta pressione ... In Liguria maccaja serrata con pioviggine, in appennino nebbione talmente fitto da tagliar con il coltello, in Piemonte quasi tutto coperto fino ai 1400 metri di quota e sulle Alpi vento forte ... insomma, alta pressione si, ma solo per chi viaggia in aereo! Mi sarebbe piaciuto fare una gita sui monti di casa ma con questo tipo di tempo era assolutamente improponibile.
Salendo in macchina verso Prato Nevoso buco le nuvole al bivio Bergamini (quello tra Prato e Artesina): in alto il cielo è sereno ma non è detto che la coltre nuvolosa non si alzi durante il corso della mattinata.
Posteggio l’auto nel piazzale delle seggiovie “Rosso” e “Caudano” (mt. 1550) e mi incammino lungo la pista da sci. Da sud spira una brezza insolitamente calda che si trasforma in vento fastidioso non appena raggiungo il Colle della Balma (mt. 1883).
Dal colle prendo il sentiero F6 che risale inizialmente il crestone orientale del Mondolè per poi spostarsi sul versante nord. Qui, ai piedi della grande bastionata, resiste ancora un minuscolo ed eroico nevaio. Considerata la stagione in corso, è lecito supporre che durerà fino all’imminente inverno: anche il Mondolè ha il suo piccolo ghiacciaio!
Quando sbuco sulla cresta occidentale (spartiacque Maudagna-Ellero) sono accolto da un vento furibondo: una raffica improvvisa mi butta in terra! Mi rialzo e procedo cauto e guardingo, tenendomi prudentemente ben sotto il filo della cresta: ad ogni raffica in arrivo, mi acquatto e mi aggrappo ad un cespuglio in attesa che mi scuota e che passi. Peccato perchè avrei voluto scendere al Gias Piandimale e fare poi il Seirasso, ma oggi non è proprio il caso.
Dalla vetta del Mondolè (mt. 2382) spazzata dalla bufera, scendo in fretta e furia lungo il costone meridionale e imbocco il sentiero F3 che riporta al Colle della Balma. Sotto la Balma la quiete assoluta.
Pochi minuti prima di raggiungere la macchina, ultima emozione climatica della giornata: la nebbia che nel frattempo è salita radente dalla Val Maudagna m’avvolge fittissima ed è come se all’improvviso calassero le tenebre.
Insomma, speriamo che l’autunno cambi registro e che novembre regali un po’ di belle giornate di sole.
10 aprile 2013 - M. MONDOLE’ da Prato Nevoso
Stefano
Quanta neve! Poche volte ne ho visto così tanta, in aprile sicuramente mai.
Al Colle della Balma sorpresa: non c’è più la strada per i Laghi della Brignola! Osservo il pendio per trovare un’ondulazione, una discontinuità del profilo, qualcosa che tradisca che sotto c’è una strada ma niente: sembra incredibile.
Per arrivare al Gias Seirasso dovrei sobbarcarmi un lungo mezzacosta. Preferisco scendere al sottostante alpeggio, attraversare il Rio della Balma e risalire poi dalla parte opposta fino alla piccola costruzione in cemento adagiata sotto il Dente del Seirasso.
Il paesaggio è spettacolare e suggestivo: il Gias Seirasso giace quasi sepolto mentre la Rocca dell’Inferno sembra un quattromila.
Risalgo il vallone tra dune di neve fino alla Colletta Seirasso che mette in comunicazione la Val Corsaglia con la Valle Ellero. Svolto poi a destra e procedo in direzione nord verso il vicino Mondolè attraversando il vasto tavolato che degrada dolcemente verso l’alpeggio Piandimale.
Grosse cornici di neve orlano la cresta del Mondolè che con i suoi 2382 metri domina dall’alto il comprensorio di Artesina. Splendidi panorami verso le Liguri (con al centro il Mongioie) e verso le Marittime.
Al ritorno, dopo aver percorso a ritroso il crestone meridionale, scendo direttamente a sinistra giù per gli assolati pendii fino al punto in cui, in altre condizioni, avrei incontrato la strada. Con un fastidioso traverso a mezzacosta faccio ritorno al Colle della Balma.
Infine tranquillo ritorno alla macchina lungo le piste da sci.
A Prato Nevoso si scia ancora in grande stile: qui gli impianti chiuderanno il 28 aprile mentre ad Artesina andranno avanti fino al 1 maggio!
29 ottobre 2011 - M. MONDOLE' da Prato Nevoso
Stefano
Oggi ho deciso di andare sul Mondolè per assaggiare la prima neve caduta nei giorni scorsi sulle montagne del cuneese.
Sono partito alle 8.30 dal piazzale delle seggiovie "Rosso" e "Caudano" e ho seguito le piste da sci fino alla Balma.
Da qui si intuisce come il versante sud del Mondolè sia completamente scoperto. Sulle piste che salgono alla Balma c'è poco più che un palmo di neve dura e croccante, non ancora ammorbidita dai raggi del sole.
Dalla Balma ho seguito inizialmente il sentiero F3 che aggira a meridione i primi contrafforti del Mondolè. Dopodichè l'ho abbandonato per salire direttamente alla selletta sopra le Rocche Giardina.
Da qui ho proseguito sul filo della cresta e alle 10.20, sotto un tiepido sole, sono giunto in vetta. Bel panorama verso le Alpi Marittime e verso il Marguareis.
Al ritorno sono sceso lungo il crestone meridionale e, dopo aver guadagnato i campi innevati, ho seguito l'ampia dorsale che separa le valli Ellero e Corsaglia fino a raggiungere l'ampia Colletta Seirasso. Un ultimo sguardo al Mondolè e poi giù a sinistra nel vallone su bellissima neve ammorbidita dal sole ormai caldo.
Sotto l'alpeggio Seirasso mi sono immesso sulla strada che taglia a mezzacosta l'alto Vallone del Rio Sbornina e l'ho percorsa in salita fino alla Balma (ore 11.40).
Infine, con una veloce discesa sulle piste da sci, ho fatto ritorno alla macchina (ore 12.10).
16 giugno 2011 - M. MONDOLE' da Prato Nevoso
Elio, Cesare C., Franco S., Renato, Mino, Angela, Chiara, Claudio, Dino, Gianni, Franca
Di nuovo a Prato Nevoso pochi giorni dopo l'escursione alla Cima della Brignola.
Questa volta saliamo al Mondolè passando per la Colletta Seirasso. Peccato per il tempo, fotocopia della scorsa domenica: tante nuvole, ogni tanto un pò di sole e nebbie vaganti in quota.
Partiti alle 8.30 dal piazzale della seggiovia Rosso ci incamminiamo verso la Balma dove arriviamo alle 9.15. Da qui continuiamo sulla sterrata che scende a mezzacosta nel Vallone del Rio Sbornina fino a raggiungere il bivio per il Gias Seirasso.
Abbandonata la strada per la Sella Brignola saliamo sulla destra e, dopo essere passati sotto il Dente del Seirasso, raggiungiamo il Gias Seirasso.
Proseguiamo quindi la salita attraverso verdissime praterie tenendoci sulla destra del vallone fino ad arrivare alla Colletta Seirasso (ore 10.45) posta sullo spartiacque tra le valli Ellero e Corsaglia.
Dal colle svoltiamo a destra (direzione nord) per l'ampia dorsale prativa che punta dritta al Mondolè. Ci lasciamo alle spalle la Cima Seirasso e la Rocca dell'Inferno e procediamo attraverso splendide fioriture di ranuncoli bianchi mentre le cime compaiono e scompaiono tra folate di nebbia.
In vetta (ore 11.30) troviamo una comitiva numerosa della Val di Susa raccolta intorno alla grande croce e alla statua della Madonna. Per questo scattiamo la foto di gruppo presso l'altra croce e scendiamo all'anticima ovest per il pranzo.
Alle 12.25 riprendiamo il cammino lungo la dorsale nord-ovest, svoltiamo a destra verso il nevaio e imbocchiamo il sentiero segnato F6.
Con un lungo traverso il sentiero ci conduce ad una sella tra il Mondolè e le Rocche Giardina per scendere poi direttamente (e ripidamente) verso la Colla della Balma.
Dopo aver perso rapidamente quota tra spuntoni rocciosi e macchie di rododentri appena fioriti ci dirigiamo alla Balma dove facciamo una breve sosta (ore 13.50) e osserviamo le vette che chiudono a meridione il bellissimo Vallone del Rio Sbornina (alta valle Corsaglia): la Punta del Lusco, la Cima Ferlette, la Brignola, la quota 2422 (vetta gemella del Seirasso), il Seirasso e la Rocca dell'Inferno.
Con un'ultima veloce discesa siamo di ritorno a Pratonevoso.
13 novembre 2010 - M. MONDOLE' da Prato Nevoso
Stefano, Franca
Cielo limpido e temperatura mite a Prato Nevoso mentre più in basso la copertura era totale.
Lasciata l'auto sul piazzale della seggiovia Rosso alle 7.30 abbiamo iniziato la salita che porta alla Balma. La neve sulla sterrata era abbastanza dura ma i ramponi non erano necessari.
Alle 8,30 abbiamo lasciato la Balma alla nostra sinistra per seguire il sentiero che porta al Mondolè. La neve caduta in abbondanza alla fine di ottobre si è in parte sciolta facendo spuntare le zolle ma ha lasciato in più punti la traccia di piccole slavine.
Abbiamo seguito il sentiero (che taglia a mezza costa la parete sud del Mondolè) fino alla perpendicolare della vetta. Qui l'abbiamo abbandonato e siamo saliti direttamente fino a raggiungere la cresta e infine la cima pochi minuti dopo le 10. Nel tratto in alto, più ripido, abbiamo indossato i ramponi nonostante la neve fosse morbida.
Il panorama era splendido: cielo azzurro e le cime innevate che uscivano da un mare compatto di nubi.
La pioggia che nei giorni passati era caduta sulla neve ha formato una miriade di minuscoli solchi che fanno assomigliare la coltre bianca sotto di noi ad un tessuto fittamente arricciato.
Vediamo salire sul nostro stesso tracciato due sciatori. Altri tre salgono da Artesina e, più tardi, mentre siamo al colle sotto il Mondolè, li osserviamo scendere con facilità dalla cima.
Per tornare alla Balma seguiamo il sentiero che passa attraverso alcune balze rocciose e porta al colle sottostante. Ma anche questa volta ad un certo punto l'abbandoniamo perchè a mezza costa su neve si procede con difficoltà e scendiamo fino ad incontrare la sterrata proveniente dalla Sella Brignola che in breve ci riporta alla Balma.
Una brevissima sosta per mangiare un panino e giù, tagliando quando possibile i tornanti, fino a raggiungere l'auto alle 12.30.
13
giugno 2010 - M. MONDOLE' da Prato Nevoso
Stefano
Le
previsioni davano tempo buono al mattino ma in rapido peggioramento.
Così mi sono svegliato prestissimo e alle 6.15 ero già
a Prato Nevoso.
Sono partito dal piazzale della seggiovia Rosso ed in breve ho raggiunto
il colle della Balma.
Da qui ho seguito l’itinerario classico che risale a mezzacosta
il versante meridionale delle Rocche Giardina e del Mondolè.
Alle 8 sono giunto in vetta. Per fortuna sono riuscito ad ammirare
il panorama che dal Mondolè è veramente vastissimo.
Poco dopo, dalla Val Maudagna, sono arrivate le prime nuvole ad incappucciare
la cima.
Al ritorno ho seguito il sentiero che porta al laghetto, ancora completamente
innevato, ai piedi della bastionata nord.
Poi sono sceso al Chiot Mirafiori che si trova in una verdissima conca
sulle sponde di un piccolo lago artificiale. Bellissime fioriture
tra le quali spiccano i primi rododendri.
Per prati e per piste sono infine tornato a Prato Nevoso
30
ottobre 1982 - M. MONDOLE' da Prato Nevoso
Gianni
Franca Stefano (8 anni) con il gruppo dell'ULE
Tempo
splendido e senza vento. Neve da sopra La Balma che abbiamo raggiunto
in un'ora abbondante. Altre due ore per arrivare in vetta. Il ritorno
è stato più lungo, attraverso i nevai. Stefano, che
si è divertito tantissimo e per la prima volta ha impugnato
una piccozza, aveva gli scarponcini completamente zuppi. Paesaggio
bellissimo per la neve abbondante e il cielo sereno.