12 febbraio 2015 Croce di Martincano, Maggiorasca e Bue da Rocca d'Aveto |
27 novembre 2013 Bue e Maggiorasca da Rocca d’Aveto |
28 febbraio 2013 Maggiorasca e Bue da Rocca d'Aveto |
18 gennaio 2013 Bue, Maggiorasca, Groppo Rosso da Rocca d'Aveto |
17 maggio 2012 Crociglia e Carevolo da Rocca d'Aveto |
12 gennaio 2012 Croce di Martincano, Maggiorasca, Bue e Groppo Rosso da Rocca d'Aveto |
3 gennaio 2012 Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
7 luglio 2011 Groppo Rosso, Lago Nero, Monte Nero e Bue da Rocca d'Aveto |
19 febbraio 2011 Maggiorasca e Roncalla da Rocca d'Aveto |
13 gennaio 2011 Croce di Martincano, Maggiorasca e Bue da Rocca d'Aveto |
15 ottobre 2010 Monte Nero, Bue e Maggiorasca dal Passo dello Zovallo |
1
luglio 2010 Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
6
marzo 2010 Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
21
gennaio 2010 da Rocca d'Aveto (Maggiorasca e Bue) |
15
ottobre 2009 da Rocca d'Aveto (Crociglia, Bue, Maggiorasca, Lago
Nero e Ciapa Liscia) |
25
giugno 2009 da Rocca d'Aveto (Groppo Rosso, Roncalla, Ciapaliscia e
Maggiorasca)
|
29
gennaio 2009 Maggiorasca e Bue da Rocca d'Aveto |
19
dicembre 2008 Bue e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
16
novembre 2008 Maggiorasca e Groppo Rosso da Rocca d'Aveto |
26
ottobre 2008 Croce Martincano e Maggiorasca da Allegrezze
|
4
luglio 2008 Bue, Lago Nero e Monte Nero da Rocca d'Aveto |
6
marzo 2008 Groppo Rosso e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
28
dicembre 2007 Maggiorasca da Rocca d'Aveto
|
12
luglio 2007 Crociglia e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
29
giugno 2006 Groppo Rosso, Lago Nero, Monte Nero e Bue da Rocca d'Aveto |
1
giugno 2006 Crociglia, Ciapa Liscia, Roncalla e
Groppo Rosso da Rocca d'Aveto |
2
febbraio 2006 Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
31
marzo 2005 Lago Nero, Monte Nero e Bue da Rocca d'Aveto |
17
dicembre 2003 Bue e Maggiorasca da Allegrezze |
26
giugno 2003 Groppo Rosso, Lago Nero, Bue e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
13
settembre 2001 Groppo Rosso, Roncalla e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
10
ottobre 1999 Monte Nero, Bue, Maggiorasca e Croce di Martincano dal Passo dello Zovallo |
22
ottobre 1998 Monte Nero, Bue e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
19
febbraio 1995 Monte Nero, Lago Nero, Bue e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
26
dicembre 1991 Groppo Rosso e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
26
maggio 1991 Lago Nero e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
10
giugno 1990 Groppo delle Ali e Bue da Rocca d'Aveto |
11
dicembre 1988 Groppo Rosso, Roncalla e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
11
settembre 1988 Maggiorasca da Allegrezze |
7
giugno 1987 Maggiorasca da Allegrezze |
30
novembre 1986 Monte Nero e Lago Nero da Rocca d'Aveto |
5
settembre 1986 Groppo Rosso, Bue, Lago Nero e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
24
marzo 1985 Maggiorasca da Rocca d'Aveto (sci pelli) |
1
novembre 1983 Bue e Maggiorasca da Rocca d'Aveto |
16
gennaio 1983 Groppo Rosso e Roncalla da Rocca d'Aveto |
12 febbraio 2015 - M. CROCE DI MARTINCANO, M. MAGGIORASCA e M. BUE da Rocca d’Aveto
Bruno, Renato, Paolo, Mauro, Giancarlo, Cesare, Giorgio, Gianni, Franca
E’ ancora buio quando ci vediamo con gli amici alle piscine della Sciorba. Un cielo buio e stellato che promette una splendida giornata, quel che ci vuole per una bella ciaspolata in Val d’Aveto.
Risaliamo l’alta Valbisagno, attraversiamo la Fontanabuona e affrontiamo i tornanti del Passo della Scoglina e ogni auto che incrociamo ci saluta con una sventagliata di luce che mi ferisce gli occhi: il giorno fatica ad arrivare. Il termometro segna 0 gradi al Passo della Scoglina e Gianni mi avverte che a Rezzoaglio sarà a -6. E’ il fenomeno dell’inversione termica per cui l’aria fredda si raccoglie nel fondovalle e in quota fa più caldo. A Rezzoaglio infatti il termometro segna -6 e anche -7. Una bella giornata, sarà una bella giornata.
Ore 8,30 - Rocca d’Aveto ci accoglie ancora avvolta d’ombra, neve e cielo hanno un uguale colore azzurrino. Ciaspole ai piedi già da subito ci incamminiamo sulla pista dello sci da fondo in direzione Passo della Lepre. La neve è bella e scricchiola ad ogni passo, le tracce sono numerose.
Il sole arriva all’improvviso, la neve diventa bianca e il colore del cielo si fa più intenso. Faccio fatica a stare dietro agli altri, sembra che tutti siano diventati più veloci.
Superiamo il Passo della Lepre e il sentiero che sbuca dalla nostra destra e che arriva da Allegrezze. E’ segnato con una X gialla, il segnavia che seguiremo da questo momento per arrivare al Maggiorasca.
Proseguiamo ancora un po’ in piano lasciandoci a sinistra il sentiero che sale alla Rocca del Prete e quando raggiungiamo il cartello che indica Croce di Martincano e Maggiorasca svoltiamo a sinistra e ci inoltriamo nel bosco. Le orme sulla neve ci facilitano la salita e Dio sa quanto ne ho bisogno perché l’allenamento, da un mese a questa parte, lascia a desiderare. E’ un compagno pretenzioso, l’allenamento, che richiede una fedeltà costante.
Il bosco si apre in una bella radura sovrastata dalle rocce del massiccio del Maggiorasca, più precisamente dalla Croce di Martincano. Hai visto la croce? E’ nuova. Da qui la croce sembra nuova, devo andare a verificare.
Poi i faggi si infittiscono: i tronchi sono alti slanciati e lisci, nudi. Di nuovo una bella radura e dei grandi massi rotolati dalla parete rocciosa che ci sovrasta e che ora sono lì, ai piedi dei faggi, imbiancati di neve.
Al bivio per la Croce di Martincano abbandoniamo la X gialla, ma solo per salire su questo panoramico cocuzzolo; poi torneremo giù e la riprenderemo.
Ore 10,20 - La croce è vicinissima ma si vede solo all’ultimo. E’ la solita modesta croce con i bracci sorretti da due sostegni disposti in diagonale; una bella figura geometrica di semplice e rustico legno. Ci siamo sbagliati, non è nuova. Mi sta venendo la fissa delle croci sui monti, l’altra volta sul Cordona dove proprio non c’era, e ora qui, su un monte che si chiama Croce di Martincano e che, visto il nome, ne meriterebbe una più solida e duratura. (*)
Nell’aria tersa il panorama si disegna preciso e anche le cime lontane si fanno riconoscere. La neve è meno abbondante che più in basso e affiora qualche ciuffo di erba secca.
Ora scendiamo, una breve discesa che ci riporta alla deviazione. Ritroviamo la X gialla e la seguiamo nel bosco fino a ritrovarci sotto la bastionata rocciosa che sostiene la cima del Maggiorasca. La aggiriamo, risaliamo attraverso un intaglio e siamo in vetta (ore 11). In netto ritardo rispetto al gruppo che, in piedi o seduti sul basamento, è occupato in un veloce spuntino. La neve lascia affiorare zolle d’erba che il vento dei giorni passati ha liberato dal manto che le ricopriva.
Vicinissimo il Monte Bue, che raggiungiamo in breve dopo essere discesi alla sella che lo divide dal Maggiorasca. Gli impianti, essendo giovedì, sono fermi ma riapriranno domani e staranno aperti fino al 23 febbraio. Santo Stefano è adagiato nella bella conca che si distende cinquecento metri più in basso.
Prossima tappa il Prato della Cipolla, che raggiungiamo contornando il Monte Bue a est e a nord e passando vicini al Dente della Cipolla col suo caratteristico ponte tibetano che anche Gianni, nel lontano 2001, convinto da Bruno che nei tratti esposti si diverte, aveva attraversato.
Che incanto il Prato della Cipolla! E’ mezzogiorno e noi oggi siamo padroni di accomodarci sulla veranda di legno, comodamente seduti intorno alla lunga tavolata, scaldati dal sole, in una calma di vento che solo ogni tanto riesce appena a sollevare la bandiera. Ideale per consumare in pace le riserve che abbiamo nello zaino. Uno sciatore con la tavola da neve, simpatico, estroverso, si unisce a noi e offre un bel salame. Giancarlo incontra un amico che, guarda caso, sta girando da queste parti con gli sci. Una bottiglia di vino viene sturata e girano paste dolci e non mi ricordo cosa. Un pranzo come si deve.
Lo sciatore con la tavola ci saluta, noi salutiamo l’amico di Giancarlo e ripartiamo. Rifugio Astass. Meno male che la traccia nel bosco è battuta. In fila indiana sfiliamo tra i faggi fino a sbucare, ed è l’una e mezza, nella piccola radura dove si trova il rifugio Astass. E qui ci salutiamo.
Il grosso del gruppo prosegue per il Groppo Rosso, ecco la foto che li ritrae sull’ultima cima della giornata, e noi e Cesare scendiamo diretti a Rocca d’Aveto. Per accorciare un po’, crediamo, ma proprio di poco visto che sul piazzale a Rocca d’Aveto gli altri arrivano una manciata di minuti dopo di noi, anche se immagino che siano andati veloci.
Ore 14,50 - Il mio gps ci dice che abbiamo percorso poco più di 12 chilometri (ma con le ciaspole non è come camminare su sentiero pulito!) e abbiamo fatto un dislivello di 800 metri. Quattro ore abbondanti in movimento, il resto del tempo in sosta.
Una bella gita in uno dei posti più suggestivi del nostro Appennino.
(*) 4 marzo - E invece non ci eravamo sbagliati. La vecchia croce era caduta l'anno scorso ed è stata sostituita qualche mese dopo con quella attuale. La prima impressione quindi era quella giusta. Me lo comunica gentilmente un attento lettore: a chi si è dato da fare in modo così sollecito vanno i nostri complimenti
27 novembre 2013 - M. BUE e M. MAGGIORASCA da Rocca d’Aveto
Stefano
Dal monte più alto della Liguria (il Saccarello) alla cima più alta dell’Appennino Ligure (il Maggiorasca). Oggi, approfittando della neve caduta nei giorni scorsi, mi reco in Val d’Aveto per una ciaspolata sopra Santo Stefano. Al parcheggio della seggiovia di Rocca d’Aveto (mt. 1258) il termometro della macchina segna -6 e un debole vento di tramontana acuisce di parecchio la sensazione di gelo: il cielo è velato e non si capisce bene se il sole uscirà o meno.
Con le ciaspole ai piedi mi incammino su per la pista da sci: in basso c’è un palmo di neve ma il manto nevoso si ispessisce velocemente mano a mano che si sale. La traccia di un piccolo gatto mi guida al di fuori della pista lungo un bellissimo percorso nel bosco che in estate viene utilizzato per le discese in MTB (downhill).
Un timido sole mi accoglie al Prato della Cipolla (mt. 1585): fa sempre freddo ma al riparo del vento tutto sommato si sta bene. Del resto, vestito come sono, non posso temere nulla. Due paia di guanti, due paia di berretti, fascia scaldacollo, calzamaglia, pantaloni pesanti, maglia termica, giubbino in goretex, due pile e giacca a vento con cappuccio: così conciato potrei andare anche sul Bianco!
A lato del Rifugio della Cipolla imbocco la pista da sci che porta al Monte Bue. La traccia del gatto sale dolcemente in un paesaggio immacolato mentre il panorama si allarga via via sulle cime innevate dell’Appennino Ligure-Emiliano.
In vetta al Bue (mt. 1775) tira un vento furioso. Il tempo di scattare alcune foto e subito giù veloce alla Sella del Maggiorasca (mt. 1700) mentre il sole scompare dietro spesse velature. Sulla cima del Maggiorasca, pelata dal vento, mi fermo un attimo al riparo del grande basamento in pietra che sorregge la statua della Madonna (mt. 1799).
Dopodichè scendo sull’opposto versante in direzione del Tomarlo (segnavia X gialla). Nel bosco svolto a destra e, sprofondando nella neve, seguo il tracciato che passa a monte del Canale Martincano e che, tagliando a mezzacosta le pendici occidentali del Maggiorasca, riconduce al Prato della Cipolla.
Infine tranquilla discesa a Rocca d’Aveto lungo il classico sentiero segnato con il rombo giallo. Al parcheggio il termometro segna -3. Il sole ha finalmente vinto la sua battaglia con le nuvole e il Groppo Rosso si staglia elegante nel cielo azzurro.
28 febbraio 2013 - M. MAGGIORASCA e M. BUE da Rocca d'Aveto
Paolo, Bruno, Renato, Sara, Paola, Giancarlo, Gianni, Franca
Da qualche mese mai un giovedì di sole. Guardare i siti meteo è diventato un lavoro che mi fa rimpiangere quando c’era solo Bernacca. Questa mattina comunque il tempo sembra essersi preso gioco di tutti e in città il cielo è completamente azzurro.
Avvicinandoci a Rezzoaglio però arrivano le nuvole che fanno capolino dai monti e alle 9 a Rocca d’Aveto il cielo è coperto. Mezzo palmo la neve fresca sul parcheggio.
Indossiamo le ciaspole e seguendo la pista da fondo alle 9,40 siamo al Passo della Lepre. Poco dopo c'è la deviazione per il Maggiorasca segnata da una X gialla, il nostro segnavia. Da questo momento per chi sta in testa battere la traccia diventa una gran fatica.
La neve è alta più di un metro, forse un metro e mezzo, i segni sugli alberi spuntano appena oppure non spuntano affatto. Utilissimo il gps di Sara che ci conferma se siamo o no sul sentiero.
Superato il bivio per la Croce di Martincano inizia il faticoso cammino nel bosco che termina sul ripido pendio spazzato dal vento e coperto da neve gelata che porta alla vetta (11,45).
Scendiamo velocemente alla sella tra il Maggiorasca e il Bue e risaliamo la china che porta al Rifugio M. Bue. Come gli impianti, fasciati di galaverna, anche il rifugio è chiuso e il vento e la nebbia che arriva a folate ci spingono a proseguire.
Quanta neve! Ogni tanto la nebbia si strappa e arriva un po’ di sole che scopre il Dente della Cipolla. Alle 12,45 siamo al rifugio del Prato della Cipolla, mentre il cielo progressivamente si apre scoprendo uno scenario bellissimo e immacolato.
E’ ancora presto e si sta tanto bene al tepore del sole che prolunghiamo la sosta chiacchierando e assistendo alla dimostrazione pratica di una tisana preparata col minuscolo fornelletto ad alcool costruito da Sara.
Alle 13,50 lasciamo le comode panche e risaliamo fino alla partenza del tratto alto della seggiovia per poi scendere lungo la pista che porta a Rocca d’Aveto. Anche qui tanta tanta neve.
Scatto una bella foto al Maggiorasca spolverato dalla neve fresca e alle 15,10 ha termine la nostra ciaspolata.
Pochi i chilometri percorsi, 10 scarsi, 840 m. il dislivello segnato dal mio gps. Eppure sono stanca. Se avessi dovuto battere io la pista mi sarei arresa dopo pochi metri.
18 gennaio 2013 - M. BUE, M. MAGGIORASCA e M. GROPPO ROSSO da Rocca d’Aveto
Stefano
Finalmente la neve ha imbiancato anche il nostro Appennino, soprattutto quello di levante: sui monti dell’Aveto le nevicate sono state poi particolarmente copiose.
Oggi splendida giornata di pieno inverno: alle otto di mattina, a Rezzoaglio, il termometro della macchina segnava tredici gradi sotto zero.
Partenza ciaspole ai piedi dal parcheggio degli impianti a Rocca d’Aveto (ore 8.50).
Tanta neve fin da subito: inizialmente mi sono accodato a tre scialpinisti, poi mi sono battuto la traccia immerso nel candore di un ambiente immacolato.
Al Prato della Cipolla ho svoltato a sinistra e ho seguito la pista da sci, fortunatamente battuta dal gatto, che passa sotto il Dente della Cipolla e che sbuca sul costone settentrionale del Monte Bue.
Sulla cima del Bue paesaggio glaciale: la neve e la galaverna, modellata e scolpita dal forte vento, ricopre i seggiolini e le strutture dell’impianto che sale dal Prato della Cipolla.
Alle 11 sono arrivato in vetta al Maggiorasca, vera e propria balconata dalla quale si gode un’eccezionale vista su Santo Stefano e sull’Appennino Ligure.
Dalla cima sono sceso sul versante opposto: sprofondando nella neve farinosa fin quasi alle ginocchia, ho seguito l’itinerario che taglia nel bosco le pendici occidentali del Maggiorasca e che riporta al Prato della Cipolla.
Qui è iniziata la parte più faticosa della gita. Per raggiungere il Rifugio Astass ho impiegato quasi un’ora (cioè il doppio del tempo che normalmente ci vuole).
Prima di scendere alla macchina ho fatto un’ultima deviazione fino al Groppo Rosso.
Infine, dopo essere tornato all’Astass, ho imboccato l’itinerario che scende a Rocca d’Aveto scavando in alcuni tratti una vera e propria trincea nella neve.
Alle 15.35 ho concluso questa bellissima gita. Oggi è stato tutto perfetto: in ogni stagione dell’anno, comunque, la Val d’Aveto non delude mai.
17 maggio 2012 - M. CROCIGLIA e M. CAREVOLO da Rocca d'Aveto
Mauro, Sara, Renato, Paolo, Franco, Dino, Cesare, Chiara, Gianni, Franca
A Rezzoaglio, dove ci fermiamo a fare colazione, il termometro segna pochi gradi sopra lo zero, il cielo è limpido e l'aria frizzante.
Oggi andiamo a scoprire il Carevolo, oggetto misterioso ai più. Luogo di partenza Rocca d'Aveto.
Partiamo da Rocca d'Aveto alle 8,50 e prendiamo il sentiero con il triangolo giallo vuoto che presto abbandoniamo per raggiungere la Conca della Tribolata. Il posto ha qualcosa di dantesco: presenza caotica di massi e pinnacoli e, cupa nell'ombra, l'imponente e ripida placconata rocciosa della Ciapa Liscia dalle cui fessure zampilla l'acqua. Nei pressi delle sorgenti ci fermiamo per una breve sosta (ore 9,55).
Superato il Passo Crociglia, con una breve e veloce salita raggiungiamo il pianoro erboso in vetta al Monte Crociglia (ore 10,55).
Ora scendiamo per raggiungere, tra bellissimi prati, il sentiero 001: il Carevolo è ancora lontano ma ben visibile davanti noi.
Il sentiero si snoda nel bosco fino al Pian del Lupo dove pare sia stato ucciso, nel lontano 1920, l'ultimo lupo presente sul territorio di Ferriere (ora però i lupi sono di certo tornati).
Renato punta dritto alla vetta seguendo le tracce lasciate dalle moto da cross. Noi ci accontentiamo di un comodo diagonale che in breve ci accompagna alla cima (ore 12,25) dove ci godiamo un meritato riposo.
Scendiamo a riprendere il sentiero 001, aggiriamo il Crociglia, raggiungiamo l'omonimo passo e poi, al bivio, scegliamo di andare in direzione del Monte Bue. Ci attende così una ripida salita che ci permette di scollinare sui bei pianori sovrastanti il Prato della Cipolla.
Alle 17,05 siamo a Rocca d'Aveto.
3 gennaio 2012 - M. MAGGIORASCA da Rocca d'Aveto
Stefano e Chiara
Un'inopinata spolverata notturna ha imbiancato le montagne dell'alta Val d'Aveto: questo è tutto ciò che ha saputo offrire finora l'inverno sull'Appennino Ligure.
Siamo partiti alle 10 da Rocca d'Aveto convinti di trovare una splendida giornata di sole come da previsioni meteo. Invece, superato Rezzoaglio, ci siamo accorti che Aiona, Penna e Maggiorasca erano incappucciati da nuvole da stau.
Abbiamo seguito la pista forestale in direzione del Passo della Lepre, imboccando poi la deviazione a sinistra per il Maggiorasca (segnavia X gialla). Fortunatamente questo itinerario si sviluppa in gran parte su versanti protetti dai venti che soffiano da nord-est: abbiamo quindi potuto fare la salita senza essere disturbati dal vento che, in quota, si udiva soffiare impetuoso.
La nebbia e il vento forte ci hanno accolto all'uscita del bosco poco sotto la vetta. Dalla Madonna del Maggiorasca (ore 12.20) ci siamo precipitati giù alla sella del Monte Bue e, seguendo la pista da sci, siamo scesi al Prato della Cipolla dove ci ha accolto un pallido sole.
Pur essendo un giorno feriale, un discreto numero di persone è salito fin qui in seggiovia per un pomeriggio di relax sul campetto di neve innevato artificialmente e per una mangiata nel bellissimo e accogliente Rifugio Prato della Cipolla.
Anche noi siamo stati ben lieti di poter ordinare un piatto caldo di pasta al ragù e dopo l'ottimo pranzo ci siamo diretti verso il Rifugio Astass seguendo la comoda mulattiera che si snoda pianeggiante nella faggeta.
Infine abbiamo preso il sentiero per Rocca d'Aveto ed in breve, su terreno già spoglio di neve, abbiamo completato l'anello facendo ritorno alla macchina (ore 15)
19 febbraio 2011 - M. MAGGIORASCA e M. RONCALLA da Rocca d'Aveto
Stefano, Gianni e Franca
Doppia relazione per questa giornata sulle nevi di Santo Stefano d'Aveto. Un mix di sci (Stefano) e di ciaspole (Stefano sul Roncalla e noi sul Maggiorasca). Cominciamo da quella di Gianni e Franca.
Bel tempo, tanto sole e tanta neve. All'inizio crostosa, in quota la neve ha raggiunto un notevole spessore e poi è diventata farinosa. Siamo partiti da Rocca d'Aveto alle 8,30. Subito un piacevole incontro. Rex, il formidabile cane già nostro compagno di gita al Ragola, si è aggregato a noi. Il primo tratto abbiamo seguito la pista da fondo che porta al Tomarlo, Poi, superato il passo della Lepre, siamo saliti nel bosco sul segnavia X giallo. Una faticaccia tremenda, con le ciaspole che sprofondavano continuamente, gran parte della segnaletica coperta e i rami piegati e prigionieri della neve che formavano un intrico pazzesco. Particolarmente difficoltoso il tratto che porta al pianoro vicino alla Croce di Martincano. Alle 11,50 eccoci in vetta al Maggiorasca, preceduti da Rex che ci ha guidati ed ha anche "battuto" la pista. Scesi alla sella tra il Bue e il Maggiorasca abbiamo incontrato Stefano in veste di sciatore. A questo punto discesa obbligata lungo il bordo della pista con intermezzo a sorpresa ad opera di un "responsabile" che ci ha fatto divieto di continuare a scendere ed ha chiamato i carabinieri. Scena surreale con Stefano in pista con gli sci e i carabinieri che mettevano a verbale le sue generalità e noi, ormai nel bosco, ad assistere. Alle 13 sosta pranzo al prato della Cipolla insieme a Rex. Tanto sole e tanta gente e soprattutto tanti bambini. Alle 14,15 ci siamo avviati verso il rifugio Astass insieme a Stefano che poi è salito sul Roncalla. Ancora fatica su neve spessa e rientro a Rocca d'Aveto sul sentiero che scende direttamente dal rifugio. Alle 16 abbiamo concluso la gita.
Relazione di Stefano.
Oggi, per la prima volta in vita mia, sono stato a sciare a Santo Stefano d'Aveto. Il programma della giornata era particolarmente articolato. Io avrei sciato al mattino mentre i miei genitori sarebbero saliti con le ciaspole sul Maggiorasca passando per il Passo della Lepre. Poi, dopo essermi cambiato, avrei dovuto seguire le loro tracce per raggiungerli al Prato della Cipolla e tornare tutti insieme alla macchina. Le cose non sono andate esattamente come da programma ma andiamo con ordine. Arrivati a Rocca d'Aveto di buon mattino ho salutato i miei genitori che si sono incamminati verso il Passo della Lepre seguiti dal cane Rex. Questo cane, simpatico e intelligentissimo, originario del posto, si aggrega spesso agli escursionisti ed è un perfetto conoscitore delle montagne della zona. Io sono salito in seggiovia al Prato della Cipolla dove la neve era finalmente degna dei due inverni precedenti. Quindi ho preso la nuova seggiovia che arriva sul Monte Bue. Dalla vetta panorama splendido e paesaggio fiabesco. Ho sciato tutta la mattina su piste perfettamente battute e ho potuto apprezzare il gran lavoro fatto per la rinascita di questo comprensorio. Mentre tornavo alla macchina per posare gli sci ed indossare le ciaspole, nel tratto di discesa tra la sella del Maggiorasca e la Cipolla, ho incontrato i miei genitori mentre venivano vivacemente ripresi dal "responsabile" delle piste. Con modi non proprio cordiali li diffidava tassativamente dal proseguire: al punto che mi veniva spontaneo chiedergli se non fosse il caso che scendessero in toboga o con l'elicottero. La scena, dapprima surreale, assumeva connotati melodrammatici con il suddetto "responsabile" che chiedeva il pronto intervento dei carabinieri sciatori: e con la messa a verbale delle generalità del sottoscritto (il quale, pur di non presentare la carta d'identità inopinatamente scaduta, estraeva il vecchio documento rosa disfatto dal tempo e con un agghiacciante autoritratto di quattro lustri or sono). Ovviamente il tutto si concludeva con un nulla di fatto: ho così avuto modo di apprezzare anche la solerzia del servizio d'ordine che stazioni del calibro di Corvara e Cervinia manco si sognano di avere. Di conseguenza ho dovuto modificare il programma del pomeriggio e, invece di salire al Maggiorasca, ho seguito l'itinerario della foto e ho raggiunto i miei genitori al Prato della Cipolla. Tutti insieme ci siamo diretti al Rifugio Astass da dove ho proseguito, nuovamente da solo, per il Monte Roncalla. Infine veloce discesa direttamente fino a Rocca d'Aveto.
15 ottobre 2010 -
M. NERO – M. BUE – M. MAGGIORASCA dal Passo dello Zovallo
Stefano
In una bella giornata autunnale sono andato sui monti dell’Aveto partendo dal Passo dello Zovallo.
Inizialmente ho seguito il sentiero 001 che sale lungo la dorsale fin sulla vetta del Monte Nero.
Poi ho proseguito in cresta raggiungendo il Monte Bue dove arriva la nuova seggiovia costruita quest’estate e dove sono in corso i lavori di sistemazione e di allargamento delle piste da sci.
Bisogna fare i complimenti a Santo Stefano d’Aveto che, con i finanziamenti ricevuti dalla Regione ma anche con un coraggioso e cospicuo investimento del Comune, è riuscito a ricreare un piccolo comprensorio sciistico di tutto rispetto. Speriamo che anche quest'inverno la neve scenda abbondante.
Altri complimenti vanno poi fatti al CAI di Piacenza per l’eccellente segnaletica che copre tutti i sentieri della zona.
Ritornando alla gita, dopo il Bue sono andato sul Maggiorasca.
Poi sono sceso sul versante sud seguendo per un breve tratto la X gialla fino al ripiano dove arriva il Canale di Martincano. Da qui ho imboccato il sentiero (segni bianco-rossi) che conduce al Prato della Cipolla.
Dalla Cipolla, salendo sulla pista dietro al rifugio, mi sono diretto verso il Groppo delle Ali arrivando nel punto dove termina la Ferrata Mazzocchi.
Sono quindi ritornato alla sella tra il Bue e il Monte Nero ed infine sono sceso al Lago Nero dove ho imboccato il sentiero 001 che, con percorso pressochè pianeggiante, mi ha riportato al Passo dello Zovallo.
M.
MAGGIORASCA e M. BUE da Rocca d'Aveto
29
gennaio 2009 - Gianpiero, Giovanni, Renato, Mino, Chiara,
Franca
Cielo
azzurro, neve bellissima, temperatura mite. Alle 9 siamo partiti da
ROCCA D'AVETO con le ciaspole e abbiamo seguito il sentiero a sinistra
della pista da sci segnato col rombo vuoto giallo. Il sentiero si
snoda nel bosco fino al PRATO DELLA CIPOLLA. Splendido il prato: sulla
sinistra la tettoia del barbecue, il nuovo rifugio e il sentiero che
porta verso il M. NERO. Di fronte il M. BUE. A destra il bosco che
nasconde l'arrivo della seggiovia e, in alto, il MAGGIORASCA. Dal
PRATO DELLA CIPOLLA abbiamo seguito la pista battuta dal "gatto"
fino al crinale e poi, nel bosco prima e allo scoperto poi, siamo
arivati sul MAGGIORASCA. Erano le 11. Oltre a noi qualche sciatore
salito con le pelli fin quassù per godersi una discesa su neve
veramente bella. Ancora una cavalcata sul crinale fino a raggiungere
il M. BUE e il ritorno al PRATO DELLA CIPOLLA dove, seduti comodamente
davanti al rifugio chiuso, abbiamo pranzato e ci siamo riscaldati
al sole. Una veloce discesa, sempre con le ciaspole che sono risultate
indispensabili, ci ha riportati a ROCCA D'AVETO.
7
giugno 1987 - M. MAGGIORASCA da Allegrezze
Gianni
Stefano
Gita
molto bella anche se un pò faticosa. Siamo partiti alle 8,30
dal paese. Il percorso è molto panoramico e sovrastato dalle
imponenti bastionate del monte. Si arriva quasi al Tomarlo e poi si
svolta a sinistra per inerpicarsi sino alla vetta dove siamo arrivati
alle 11 e 45. Peccato per il freddo e il vento che abbiamo trovato
sulla cima. Stefano si è comportato molto bene.
30
novembre 1986 - M. NERO, LAGO NERO e M. BUE da S. Stefano d'Aveto
Gianni
Stefano Franca Luca Gianni
Gita
voluta da Stefano. Tempo splendido. Abbiamo subito incontrato la neve
a S. Stefano. Lungo il sentiero bisognava fare attenzione a non scivolare
per il ghiaccio. Salita al Prato della Cipolla e discesa al Lago Nero.
Il lago era completamente gelato e coperto di neve, è stato
divertente fare il giro completo camminando sul ghiaccio. Spettacolo
veramente bello. Poi con una salita molto ripida, l'ultimo tratto
su cresta rocciosa, siamo saliti al monte Nero dove siamo arrivati
alle 12,30. Ritorno per il monte Bue e Prato della Cipolla. Gita eccezionale!
5
settembre 1986 - GROPPO ROSSO, M. RONCALLA, M. BUE, M. MAGGIORASCA
da S. Stefano d'Aveto
Gianni
Stefano Davide
Un
bell'itinerario da S. Stefano che ha toccato più cime. Tempo
bello. Stefano e Davide hanno ammirato il Lago Nero e si sono arrampicati
sulle rocce sopra il Prato della Cipolla. E' stata una gita veramente
bella e Davide era entusiasta!
24
marzo 1985 - M. MAGGIORASCA da Rocca d'Aveto (sci)
Gianni
Stefano Franca
Molta
neve, tempo incerto (ma sole sufficiente a farci una vera scottatura!).
La discesa è stata brutta per la neve crostosa nella parte
alta, mentre nella parte bassa la neve molto molle è stata
più facile. Abbiamo incontrato Pastine, Azzarini e un altro
con gli sci da fondo. A parte la fatica della discesa e la scottatura
è stata una bellissima gita. (P.S. Stefano ha poi avuto 38
di febbre e la faccia gonfia con le bolle per la scottatura).
1
novembre 1983 - M. MAGGIORASCA e M. BUE da Rocca d'Aveto
Gianni,
Stefano, Franca
Abbiamo
impiegato 1 ora e 45 minuti andando molto piano. Tempo discreto, visibilità
buona e sole a parte le folate di nebbia. Dopo essere saliti sul Maggiorasca
siamo andati sul monte Bue e poi siamo scesi al Prato della Cipolla.
 16
gennaio 1983 - GROPPO ROSSO e M. RONCALLA da S. Stefano d'Aveto
Gianni
Franca Stefano
L'idea
era di salire al Groppo Rosso e poi al Maggiorasca. Ma dopo aver raggiunto
il Groppo Rosso (e Gianni anche il Roncalla) senza problemi per la
presenza di poca o niente neve, quando abbiamo proseguito la traversata
verso il Bue abbiamo incontrato ghiaccio vivo. Senza ramponi era impossibile
proseguire per cui siamo scesi al Prato della Cipolla e da qui abbiamo
tentato nuovamente di salire lungo la pista ma al penultimo pilone
del monte Bue siamo nuovamente ridiscesi per colpa del ghiaccio.